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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

7 giorni al Goetheanum

Aggiornamento: 18 gen 2021

La Sala Grande del Goetheanum

La Sala Grande del Goetheanum


Una settimana al Goetheanum, per vedere la rappresentazione dei quattro Drammi Mistero di Rudolf Steiner (ai quali dedicherò un secondo post). Oltre a questa “iniziazione teatrale”, la mia prima settimana a Dornach è stata una vera iniziazione alla vita antroposofica di “tutti i giorni”… se così si può dire, dato che l’atmosfera è talmente diversa da ciò che tutti i giorni sperimentiamo nella frenetica vita odierna che la collina di Dornach pare un altro mondo. Ma questo è un errore dettato da preconcetti: la vita a Dornach è invece un’alternativa possibile del mondo in cui viviamo. Così, l’antroposofia si inserisce nella vita pulsante attraverso le sue molteplici declinazioni.


Con l’agricoltura biodinamica: ogni mattino sul banchetto dietro la falegnameria viene allestito un mercato dove si vendono i prodotti coltivati sulla stessa collina. Il fatto che il terreno sia coltivato seguendo la biodinamica è immediatamente percepibile poiché giorno è pieno di insetti di ogni specie, in una quantità che raramente ricordavo. Senza pesticidi, fertilizzanti chimici, anticrittogamici e compagnia, gli animali e le piante tornano ad uno stato di autenticità nel mondo. Le mucche pascolano tranquillamente con ancora le loro corna sulla testa, aspettando che qualche visitatore gli porga le mele selvatiche che crescono appena fuori dal recinto. Di notte la natura brulica letteralmente di mammiferi notturni, soprattutto ricci, che si possono ascoltare mentre scavano nel terreno alla ricerca di insetti e vermi di cui la terra è ricca.


Con l’arte: sia essa pittura, scultura, architettura, l’arte permea la vita sulla collina di Dornach. Molti visitatori si fermano per tracciare schizzi delle forme organiche che prendono vita nel Goetheanum, sia dentro che fuori, e negli edifici posti intorno. Ognuno possiede un’accurata collocazione nel paesaggio, così che il modo in cui si presentano, corrisponde a quello del paesaggio circostante a costruire un’armonica architettura del paesaggio. Se dunque l’architettura è per Goethe musica cristallizzata, per Steiner è una sinfonia cosmica. L’architettura organica-vivente. È inoltre possibile vedere la stratificazione della prima fase dello stile organico-vivente, che aveva come paradigma il legno scolpito del primo Goetheanum, nel sottobosco della seconda fase, quella del cemento scolpito del secondo Goetheanum.



La fenomenologia di Goethe, applicata all’osservazione della natura, sia essa la forma della foglia o piuttosto del cielo, presso l’osservatorio astronomico. Ci hanno mostrato Saturno, con il suo ciclo di rotazione e la siderale danza dei suoi anelli. Il fine è quello di unire la propria percezione cosciente con l’oggetto di studio, così da trasferire la propria vita nell’oggetto osservato, facendolo improvvisamente rinvenire alla vita. Saturno non è dunque solo il Saturno astronomico, una sfera condensata di materiali gassosi che si muove nello spazio, ma un organismo carico di richiami simbolici suscitati nell’interiorità dell’osservatore, che ne diviene partecipe man mano che accresce la sua conoscenza della saggezza astrologica che il pianeta porta. Saturno, il pianeta più lontano noto nell’antichità, da cui tutto il cosmo si è condensato successivamente, verso il centro, la cui lentezza è sinonimo del tempo che scorre inesorabile. La vecchiaia, la durezza, la melanconia, lo spleen, la milza. La struttura, i confini, la pelle. Morte e rinascita poiché apice della mezzanotte cosmica, ovvero il punto più alto del viaggio dello spirito umano dopo la morte, che ritorna così sulla Terra a nuova incarnazione.

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Il motivo pittorico della piccola cupola del primo Goetheanum


C’è grande amore in tutto quello che viene fatto qui al Goetheanum, rispetto per le cose così come sono. Per esempio, il cibo che non viene consumato durante il giorno viene messo a disposizione alla chiusura del bar alle 20: è così possibile prenderlo lasciando una donazione libera fino alla chiusura serale del Goetheanum alle 22, oppure gratuitamente la mattina dopo. In questo modo non vi sono sprechi di cibo, il costo rimane contenuto e il cibo in sé viene rispettato insieme all’essere umano che è destinato a consumarlo.


E ancora, alla libreria, propongono una continua selezione di vecchi libri, talvolta sostituti dalla biblioteca, a volte non venduti che mettono a disposizione per 4 euro. Si può trovare di tutto da volumi dell’Opera Omnia di Steiner, a libri sulla pedagogia, agricoltura, arte, storia; così che anche chi non vuole spendere troppo, può trovare di che leggere. Ma addirittura se un libro nuovo finisce per svista nella pila di quelli da svendere, questo viene venduto ugualmente a quei pochi euro: è capitato proprio a me, ho trovato un libro che cercavo, sulla storia dell’architettura religiosa e le sue metamorfosi. Era un libro nuovo il cui prezzo sulla copertina era 25 euro, pur essendo in quelli da 4. Così ho chiesto al libraio quale fosse il prezzo giusto, ed gli mi ha sorriso e mi ha detto: “per oggi sono 4 euro”. E dire che i libri vengono esposti su bancarelle esterne, senza alcun personale che le controlli.


Esiste dunque una fiducia diffusa per l’umanità che scorre come linfa attraverso tutte le attività che si svolgono. Ai ragazzi che studiano al Goetheanum è data la possibilità abbattere i costi della vita in Svizzera, svolgendo i lavori per la comunità, siano essi la pulizia degli spazi interni, il servizio cucina della mensa, come baristi, camerieri, e altro ancora. Tutto questo per circa 20 euro l’ora… ma la cifra, alta di per sé, non è nulla se confrontato con lo spirito di unione che questo crea: così i ragazzi hanno rapporti con tutti i visitatori, guadagnano qualcosa per loro e mantengono lo spazio in cui vivono all’onore del mondo.


Ogni cosa è curata poiché importante in sé, in quanto ad ogni cosa esistente è data la dignità dell’essere, interiore ed esteriore. Nella concezione antroposofica del mondo infatti ogni oggetto della realtà si trova a un certo grado di sviluppo della sua evoluzione cosmica, il compito degli esseri umani è dunque quello di infondere in questi molteplici esseri, siano essi minerali, vegetali, animali, opere d’arte, prodotti della terra, mobili, macchine perfino – qualsiasi oggetto di studio – l’amore, prima attraverso la conoscenza dell’oggetto e successivamente la coscienza dei sui processi di sviluppo e trasformazione nel tempo. Questo seguire le metamorfosi delle cose aiuta a conferire a tutto una vita che man mano diviene sempre più indipendente, in un corale processo di individualizzazione e quindi liberazione.


Alla prima conversazione di gruppo, uno dei membri della direzione del Goetheanum, il Vorstand, mi ha subito messo in contatto con altri ragazzi italiani che frequentano il corso internazionale. Così non c’è stato nemmeno il tempo di sentirmi un po’ perso, essendo andato lì da solo: subito ho potuto fare amicizia con gli studenti che lì vivono tutto l’anno. E dagli italiani a Dornach, sono passato al resto del mondo, con gli studenti coreani, giapponesi, dal Sud America e così via. Dalla mattina alla sera, tra un intervallo e l’altro dei Drammi Mistero ci si scambiavano idee e impressioni sulle rappresentazioni, ogni volta scoprendo qualcosa di noi. Ma spesso erano perfetti sconosciuti che, solo sorridendosi, iniziavano a parlare tra loro. La sera poi ci si riuniva intorno al fuoco fino a notte fonda.


Sì, un’altra società è possibile: più discreta, così che lasci lo spazio necessario al cosmo per raggiungere l’uomo che la abita. Più libera, così che l’uomo possa raggiungere il cosmo con piena coscienza. Questi sono i risultati. C’è vita in questa concezione antroposofica del mondo, che dalla sorgente di luce delle stelle arriva fino al chiacchiericcio intorno al falò acceso. È verità che crea vita.

"Ex Deo Nascimur, In Christo Morimur, Per Spiritum Sanctum Reviviscimus" – Motto dei Rosa+Croce

“Ex Deo Nascimur, In Christo Morimur, Per Spiritum Sanctum Reviviscimus” – Motto dei Rosa+Croce

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