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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

I 5 Elementi della Medicina Tradizionale Cinese secondo l’Antroposofia

Aggiornamento: 21 gen 2021

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Per comprendere le somiglianze e differenze nella dottrina dei 5 elementi dobbiamo risalirne all’origine nell’evoluzione, tanto macrocosmicamente, nell’origine cosmica degli elementi in sé, quanto microcosmicamente, nell’origine della dottrina degli elementi dal diverso stato di coscienza umana. Se nell’origine cosmica degli elementi risaliamo all’unione, è nel diverso stadio di evoluzione della coscienza che troviamo le differenze tra i 5 elementi cinesi rispetto ai 5 elementi ed eteri occidentali. In particolare questa scissione è dovuta alla diversa percezione chiaroveggente posseduta dai due principali flussi migratori che fuoriuscirono dall’Altantide. Vi furono infatti due correnti di evoluzione che si salvarono dal Diluvio Universale:

  1. Una corrente di evoluzione migrò a oriente verso l’Asia, nel Deserto del Gobi;

  2. L’altra a nord-ovest, verso Hibernia, l’antica Irlanda, una delle porzioni di Atlantide sfuggita alla catastrofe dell’acqua.

Vediamo innanzi tutto la corrente di civiltà giunta ad Hibernia, quell dei druidi. I druidi fondarono derivavano dai Semiti Primordiali, la 5a sottorazza atlantidea e fondarono i Misteri di Hibernia. I druidi avevano come evento centrale il fatto che il diluvio universale coincise anche con la separazione delle “acque supere da quelle infere” ovvero che gli elementi fluidi, dell’Aria e l’Acqua, si erano infine separati, così che l’aria ascese mentre l’acqua discese sotto forma delle acque del Diluvio stesso. Questo fatto non fu che il riflesso esteriore corrispondente all’evento interiore della divisione della nuova coscienza di veglia dalla antica coscienza chiaroveggente atavica. A quel punto gli iniziati di Hibernia, che avevano conservato le conoscenze dei Misteri dell’Oracolo del Sole di Atlantide, avevano innanzi al loro occhio chiaroveggente il fatto che vi fossero 4 elementi distinti, ognuno con i suoi esseri elementari. Questi quattro elementi venivano poi riuniti in 3 principi, maschile, femminile e neutro, e questi a loro volta in Sole e Luna, i Luminari manifesti, e tutti facevano capo al Sole Spirituale, ricordo dei Misteri di Atlantide. I druidi portarono l’impulso dei 4 elementi a cui si doveva aggiungere il Sole, irradiante l’etere. Il Signore degli Elementi, la fonte dell’etere cioè della vita era il Cristo, egli era al contempo l’immagine dell’uomo prima della caduta, l’Adamo di Luce. Egli è la condizione paradisiaca originaria dell’uomo che ai incarnerà poi nel Gesù Natanico del Vangelo di Luca, il Secondo Adamo. I druidi avevano dunque un cristianesimo cosmico, esoterico, il quale è all’origine della prima forma di dottrina dei 5 elementi poi divenuta nota agli occidentali. L’immaginazione principale dei druidi era quella dell’altare, foggiato come pietra cubica, il quale stava sotto due colonne sovrastate da un architrave, sul quale sorgeva il Sole. La dottrina alchemica venne poi infusa nell’alchimia, la quale nella sua forma originaria venne importata fino all’India, passando in medioriente, in Egitto ed infine in Grecia. Come vedremo dopo, questa dottrina è legata al ricordo dell’Oracolo di Vulcano, il quale ha sempre avuto una stretta relazione con l’Oracolo del Sole Spirituale del Manu. La dottrina indiana dei 5 elementi è dunque in realtà una dottrina degli antichissimi iniziati occidentali di Hibernia, i druidi, filtrata attraverso le culture del mediterraneo.


Veniamo ora all’altra corrente dei Misteri, quella dei Misteri Orientali. Questa venne preservata dal Manu, la guida dell’umanità, il quale custodiva l’estratto del corpo eterico dei 7 Santi Rishi nell’Arca, ovvero quello che nell’esoterismo indiano viene chiamato il Preservatore, Matsya, l’avatar pesce di Vishnu. Questa stirpe umana fu la primordiale popolazione che andò ad abitare nell’Asia centrale, nel Deserto del Gobi: qui il Manu risvegliò i corpi eterici dei 7 Santi Rishi, i quali richiamarono alla vita le conoscenze dei 7 oracoli di Atlantide, in essi era contenuta anche la saggezza delle 7 sottorazze dell’Era Atlantidea:

  1. Romohal, giganti, i Titani, dediti al culto dell’Oracolo di Saturno, ovvero della forma e dunque della morte;

  2. Tlavatli, abitanti della montagna, col culto di Giove, del buon governo;

  3. Toltechi, amministratori, col culto della Luna, della condivisione e moltiplicazione dei beni;

  4. Turani, guerrieri e colonizzatori, col culto di Marte, dell’unificazione delle differenze;

  5. Semiti Primordiali, nomadi, col culto di Vulcano, ovvero del fuoco interiore e della preservazione;

  6. Accadici, marinai e viaggiatori, col culto di Mercurio, dell’esplorazione e comunicazione;

  7. Mongoli, agricoltori e contadini, col culto di Venere, della trasformazione delle forze vitali.

A questi si aggiunge il Manu, il quale coltivava il culto incorrotto del Sole Spirituale, l’Ottavo Oracolo, che si occupava della preservazione della memoria del paradiso terrestre nonché del culto solare primordiale, che traeva radice nell’Era Iperborea quando il Sole si staccò dalla Terra-Luna. L’Oracolo del Manu operava in stretta connessione all’Oracolo di Vulcano dei Semiri Primordiali, dai quali sarebbe derivata tutta la successiva evoluzione della 5a epoca postatalntica. Se l’Oracolo del Manu si occupava della preservazione del culto solare, questa poteva esprimersi nella sua totalità solo nella culto del fuoco interiore di Vulcano.


Si ricorderà che furono i Turani, la 4a sottorazza, a provocare, per mezzo della loro magia nera, la caduta dell’Atlantide a metà della sua evoluzione: è tra di essi si trova il nucleo della cultura che noi conosciamo come “cinese primordiale”. Gli Atlantidei avevano potere magico sull’eterico nonché sull’etere nelle Natura, furono i Turani ad usarlo per primi a scopo di potere, imponendosi su altri regni di Atlantide colonizzandoli. Dopo il Diluvio, i Turani sfuggiti alla catastrofe ricevettero l’impulso alla metamorfosi nella cultura cinese quando venne in loro ridestato il ricordo della catastrofe atlantidea. Il corpo eterico del Santo che portava in sé la saggezza turanica venne compenetrato dalle conoscenze occulte del Manu, ovvero dal Sole Spirituale: a quel punto ciò che era la decaduta magia nera turanica venne ad essere redenta. La magia turanica, nella sua duplicità di magia bianca e nera, venne a formare la base delle dottrine dell’equilibrio della via del Tao. Si ebbe così una vera e propria rigenerazione del seme di cultura turanico. Questa cultura, ora rinnovata, era destinata a divenire immensa e potentissima, tanto da poter fornire il veicolo adatto ad accogliere l’incarnazione fisica di Lucifero, ovvero l’Imperatore Giallo, Huang-Di. L’Imperatore Giallo fece in modo di porre in forma scritta per la prima volta le dottrine occulte cinesi, le quali fornirono la base per la futura unificazione di tutti i regni cinesi prima frammentati. Tra queste dottrine figurava quella dei 5 elementi: Fuoco, Legno, Acqua, Metallo, Terra, nonché la dottrina del Tao e della sua differenziazione, la base occulta del Taoismo.


Ora, per comprendere il perché gli elementi siano indicati in questo modo, dobbiamo risalire ai Misteri dell’Oracolo di Marte, il quale era l’Oracolo dei Turani: tale oracolo conservava in sé le memorie dell’Antica Luna, la quale avvenne entro l’orbita di Marte, nonché dell’Era Lemurica, una ricapitolazione dello stadio lunare, quando avvenne il passaggio del pianeta Marte attraverso la Terra.

  1. Allora fuoco e aria non erano ben distinguibili: la Terra era essenzialmente avvolta da aria infuocata, la Ruach = Fuoco;

  2. Allo stesso tempo essendo già passata la metamorfosi dell’Antico Sole, erano già comparse le forze vegetali = Legno;

  3. Così come quello dell’acqua nella quale l’Antica Luna avvenne = Acqua;

  4. Nell’Era Lemurica viene aggiunto alla terra l’ultimo dei 7 metalli, il ferro marziano = Metallo;

  5. Infine Marte dà il nome alla prima metà della Metamorfosi della Terra, dove compare l’elemento fisico solido = Terra.

Da un altro punto di vista possiamo vedere la relazione dei 5 elementi della Medicina Tradizionale Cinese in relazione alle quattro direzioni dello spazio:

  1. Est: Fulmine-Aria, Primavera;

  2. Sud: Fuoco, Estate;

  3. Ovest: Terra, Autunno;

  4. Nord: Acqua, Inverno.

Le quali poi si differenziano nei 5 elementi poiché si formano due elementi di transizione, ovvero il Metallo, che è una terra liquida che congiunge la Terra all’Acqua, e il legno, che è un’Acqua che ascende verso il cielo e che congiunge l’Acqua al Fuoco. In questa divisione la Terra può essere anche vista come lo Spazio della manifestazione e dunque può essere posta al centro.

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Dunque dal numero 5 della creazione, risaliamo al numero 4 della manifestazione primordiale nello Spazio il quale in origine era Vuoto. Questo Vuoto fu riempito dalla manifestazione duale del Tao, ovvero l’unione della radice maschile Yang e della radice femminile Yin, i quali corrispondono ai due elementi primigeni:

  1. Yang, il principio maschile, colore bianco, segno positivo, che dà in atto, che ascende, sottile e volatile = Fuoco;

  2. Yin, il principio femminile, colore nero, segno negativo, che riceve in potenza, che discende, denso e fisso = Acqua.

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Alchimia: la differenziazione dall’unità alla molteplicità per dicotomie.


Fuoco e Acqua, chiamate anche Luce e Tenebra, sono le radici elementali anche nell’alchimia occidentale, e la loro unione forma l’Esagramma, la stella a 6 punte, che dunque risulta equivalente al Tao nel suo significato di unione dei due elementi primordiali da cui derivano i 4 elementi. Nel Tempio Mistico sono le due colonne Jakin, la colonna maschile del Fuoco, e Boaz, la colonna femminile dell’Acqua. Nella scienza dello spirito questa differenziazione dicotomica tra parte sottile e volatile e quella densa e fissa, corrisponde esattamente alla differenziazione tra gli eteri che ascendono e gli elementi che discendono nella creazione. Il Tao è l’unità che si differenzia due a due nella dualità generando la molteplicità dall’unità e che, in futuro, tornerà man mano all’unità primordiale per poi venir riassorbita nel Vuoto, l’Immanifesto o Supremo Fondamentale. Nella scienza dello spirito il Tao è il Tau, la Parola Divina che riecheggia nella Natura fino all’Era Atlantidea: questa Parola è il Logos, “In principio era il Verbo”, il quale mise in atto la Creazione intera. Tale parola divina venne udita fino alla comparsa dei maghi neri nella 4a sottorazza di Atlantide, quando i Turani cominciarono a utilizzare la forza vitale che scaturiva dalla Parola stessa, al fine di acquisire potere.

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Taoismo: la differenziazione dall’unità alla molteplicità per dicotomie.


Giungiamo così a ritroso anche anche ad un 6° elemento, il Vuoto o Spazio, il quale corrisponde alla descrizione della Notte Cosmica, il Pralaya, nella scienza dello spirito: nella Notte Cosmica tutto ciò che è stato emanato nel Giorno Cosmico, il Manvatara, viene ritratto sotto forma di un seme spirituale, il quale giace nel grembo dell’Immanifesto, il Vuoto per l’appunto. Questo Vuoto è composto dalla radice degli elementi, l’Etere Cosmico o Akasha, il quale infatti è uno “spazio negativo”, ovvero uno spazio opposto e complementare a quello che si estende nelle tre direzioni e dunque negli elementi.


Ecco dunque la dottrina dei 5 elementi come ricordo particolare delle dottrine dell’Oracolo di Marte. Marte stesso cabalisticamente è collegato al numero 5, la 5a Sephirah, Geburah, la Forza, e dunque al Pentagramma, quale Stella del Microcosmo, nonché stella dei 5 elementi.

Dopo aver visto che divide queste due dottrine, vediamo cosa le accomuna. Entrambe queste dottrine della 5a epoca post-atlantica hanno come fondamento il numero 5, il quale riconduce alla forma archetipica dell’uomo: i druidi lo percepivano nella Quintessenza, ovvero l’etere che promana dal Sole. Esso era il Cristo e al contempo l’uomo cosmico, l’Adamo primordiale. Essendo il corpo eterico umano un pentagramma, ed essendo questa una creazione delle Dominazioni sull’Antico Sole, si può dire che il 5 sia il numero dell’uomo nella 5a epoca postatlantica, quando l’uomo perse la coscienza atavica e divenne capace di pensare autonomamente, avendo così esperienza dell’etere del pensiero seppur in forma decaduta.


Troviamo la dottrina dell’uomo cosmico anche nell’occultismo cinese nell’origine dei meridiani energetici i quali sono l’anatomia sottile del corpo eterico. Sull’Antico Sole gli Arcangeli ricevettero l’impulso stellare dalle Dominazioni, gli Spiriti della Saggezza, quando questi sacrificarono il corpo eterico. In questo corpo erano inscritte le leggi dell’armonia secondo i Cherubini, gli Spiriti dello Zodiaco. Tra questi Arcangeli, 12 erano i rappresentanti dell’avanguardia dell’evoluzione umana di allora. Uno di questi portava l’impulso dell’Ariete-Agnello, ovvero del “sacrificio”, e fu questo quello che divenne poi nella Terra-Marte l’Eloah del Sole Cristo. Egli una, volta sulla Terra, trasferì l’impulso stellare al corpo eterico umano sotto forma di “agopuntura cosmica”: i raggi delle stelle si infissero come aghi nell’eterico così che il corpo eterico di tutti gli esseri viventi ricevette l’impronta del cielo stellato, trasferendo il macrocosmo nel microcosmo, creando così i meridiani energetici. Questa fu una prefigurazione cosmica della passione del Cristo, che creò al comtempo l’immagine dell’uomo energetico. L’uomo dei meridiani cinesi non è dunque solo l’immagine del corpo eterico, ma anche l’immagine dell’uomo cosmico, l’Adamo Kadmon.


Ora possiamo tirare le somme: entrambe le dottrine hanno radice nell’occultismo atlantideo in cui prevaleva ancora la coscienza chiaroveggente atavica e conducono dall’evento del Diluvio Universale, dopo il quale prevale progressivamente lo stato di coscienza di veglia.

La dottrina dei 5 elementi occidentale è una dottrina druidica, dunque proto-semitica, della 5a sottorazza atlantidea, la quale si trova anche nella dottrina occulta del Tetragrammaton e Pentagrammaton della Cabala il quale è fondamentalmente legato all’Oracolo di Vulcano; invece quella dei 5 elementi cinese è una dottrina turanica, della 4a sottorazza atlantidea, la quale si basa sul ricordo dell’Antica Luna e della Lemuria conservato nell’Oracolo di Marte.

Infine entrambe le dottrine originano cosmicamente da una concezione quinaria dell’uomo tipica della 5a epoca di cultura atlantidea, ricordo della forma eterica archetipica, il Pentagramma. A questa dottrina succederà la conoscenza occulta del numero del Sole, il 6, il quale poterà alla 6a epoca di cultura russo-slava che, sviluppando il Sé Spirituale, il quale aggiungerà all’etere del pensiero della 5a epoca, l’etere morale della 6a epoca.

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