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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

I 7 Elohim: gli Spiriti dei Pianeti

Aggiornamento: 15 apr 2021

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Il Sigillo dell’Agnello Mistico in cui i 7 occhi sono gli Elohim


Gli Elohim, Exousiai o Potestà, sono gli angeli del terzo coro della seconda gerarchia. Sono le vere entità dietro al “Dio” della Genesi. Elohim è una parola plurale che esprime la totalità dell’agire di 7 Eloah specifici, ovvero i 7 Spiriti dei Pianeti. Gli Elohim possiedono una coscienza centrale nel Sole, agiscono come un’unità eppure sono settemplici. Ognuno dei sette Elohim è come un membro di un singolo essere spirituale di ordine superiore, chiamato appunto Elohim. La loro dimora spirituale è il Sole, e da lì inviano i loro impulsi a tutti i pianeti del cosmo.


Sono chiamati anche Spiriti della Forma poiché dalla loro attività spirituale, in opposizione con i corrispondenti spiriti caduti, deriva la forma degli oggetti del mondo fisico e la loro manifestazione. Per questa capacità di dare la forma a ciò su cui posano il loro sguardo spirituale, sono noti anche come i “Sette Occhi di Dio”. Nella metamorfosi della Terra-Marte, dal sacrificio della loro sostanza spirituale è nato l’Io umano. Sono entità particolarmente legate al destino dell’umanità sulla Terra.


La parola “Elohim” è un nome plurale maschile usato come singolare, mentre il suo singolare è il femminile “Eloah”. A sua volta Elohim viene usato come plurale di “El”, cioè Dio, inteso come singolare maschile. Di conseguenza Elohim è l’unione di un nome singolare femminile e di una terminazione plurale maschile, indicando che il consesso degli Elohim riuniva dei e dee, essendo questi i Sette Spiriti dei Pianeti: Saturno, Giove, Marte ed il Sole rappresentano gli dei; Venere e Luna le dee; Mercurio l’androgino. Questo risulta evidente dalla separazione dei sessi di Adamo ed Eva, sostituendo Elohim alla parola “Dio” come normalmente usata:

Ed Elohim disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.” Elohim creò l’uomo a sua immagine; a immagine degli Elohim lo creò; maschio e femmina li creò. – Genesi 1:26-27

Di conseguenza tanto Adamo che Eva sono immagine degli Elohim, avendo entrambi una scintilla divina che degli Elohim rappresenta la progenie dell’Io. È da notare l’uso di “nostra immagine e nostra somiglianza”, essendo gli Elohim un consesso di sette dei che opera all’unisono: tale entità plurima eppure una viene chiamato “Entità Sobornica”. Se un dio da solo può essere indicato al maschile (El), un’entità sobornica viene indicata come femminile (Elohim) essendo questa anche lo stato della Futura Venere in cui gli Io, riuniti nel nuovo Adam Kadmon nel Futuro Giove, diverranno in grado di cooperare e spartirsi le mansioni come gli organi ed i tessuti in un organismo.


La loro costituzione occulta individuale, all'inizio della loro evoluzione, è:

  1. Uomo-Spirito

  2. Spirito Vitale

  3. Sé Spirituale

  4. Io

Essendo l’Io il loro arto spirituale più basso sono in grado di farne il loro veicolo come per noi è oggi il corpo fisico. Per questo nella metamorfosi della Terra-Marte, sono stati in grado di sacrificarlo: dal sacrificio della loro sostanza spirituale è nato l’Io umano. Per questo sono entità particolarmente legate al destino dell’umanità sulla Terra.


Gli Elohim sono stati gli uomini dell’Antico Saturno, taluni di loro sono rimasti indietro divenendo degli Asura. Dato che gli Elohim generarono l’uomo sacrificando la sostanza del loro Io, possiamo ben affermare che l’uomo è un Elohim in divenire. Tuttavia poiché questo è vero, dal punto di vista degli Elohim, l’uomo sarà anche un Eloah rimasto indietro nel momento in cui è stato Cacciato dal Paradiso nel quale era stato posto. Accogliendo l’impulso luciferico nell’Era Lemurica l’umanità ha disobbedito alla Legge amministrata da Jehovah, ma questo era necessario al fine della futura evoluzione dell’uomo come essere libero. Doveva infatti sorgere una nuova Legge, sotto il Cristo, l’Amore, e il Lucifero redento, la Libertà.


Possiamo dire che vi furono anche anime umane che da subito rettificarono la loro via, divenendo così le guide spirituali degli uomini: furono i 12 Maestri di Saggezza e Armonia dei Sentimenti o 12 Bodhisattva. I 12 Maestri di Saggezza irraggiavano sugli apostoli e Giovanni-Lazzaro era uno dei Maestri di Saggezza, successivamente incarnatosi come Christian Rosenkreutz. Ora, gli uomini che non seguiranno il Cristo diverranno Uomini-Bestia, dei contro-Angeli. Questi potranno essere redenti ma solo fino alla 6 Metamorfosi 6 Condizione di Vita 6 Condizione di Forma, il cosiddetto evento del 666.


Nell'Apocalisse di Giovanni 5:6 si legge che:

Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la Terra.

Come viene chiaramente indicato in questo versetto, l’insieme dei Sette Elohim forma la costituzione occulta dell’Agnello Mistico, cioè della Rivelazione di Cristo nel mondo spirituale. Il simbolo citato nell’Apocalisse è la stella a sette punte o eptalfa, nato dall’unione del pentalfa del microcosmo (l’uomo) e l’esalfa del macrocosmo (Cristo). Cristo, nel momento in cui si incarna nel corpo di Gesù di Nazareth al battesimo nel Giordano, riceve gli impulsi spirituali di tutti e sette gli Elohim contemporaneamente, tanto che le sue azioni si svolgono solo in armonia con i moti planetari.


Raggiungendo l’apotelesma, Gesù Cristo riesce a compensare il karma oggettivo degli esseri umani, ovvero tutte quelle azioni che compiono inconsciamente per poter sopravvivere sulla Terra (per esempio, uccidere animali o piante per mangiare). nel L’apotelesma è il momento in cui il Sole Spirituale entra nel corpo di Gesù di Nazareth, ogni suo gesto è in accordo con gli astri. È durante la discesa del Figlio dall’Eternità, che le Gerarchie riconoscono in lui il centro dell’evoluzione e dunque si accordano al suo agire terreno. L’operare plenario dei Sette Elohim, “la Pienezza degli Elohim” si realizza così due volte: durante la Creazione descritta nella Genesi e durante la Redenzione, ovvero il ministero di Cristo in Terra. Come gli Elohim creano il primo Adamo nella Creazione, così Cristo è il secondo Adamo che redime la Creazione ormai decaduta.


Gli Elohim Jehovah e Cristo

Gli Elohim sono gli Spiriti della Forma: hanno passato il loro stadio umano nell’Antico Saturno quando l’uomo era un minerale di calore. Gli Spiriti della Forma si occupano di far prendere forma alla creazione, a formare la struttura fisica poi riempita dagli elementi pesanti. I principali Spiriti della Forma sono sette, ognuno di loro rappresenta lo Spirito Planetario dei Sette Pianeti del nostro cosmo, agendo però dal Sole che è la loro dimora.


In quanto creatori entrano in azione solo nella quarta metamorfosi della Terra, dando così il via ai sette giorni della Creazione dell’uomo e della Terra descritti nella Genesi. Compiono il loro sacrificio per l’uomo a metà dell’Era Lemurica: sacrificano il loro corpo più basso, l’Io, per generare la miriade di Io dell’uomo, le scintille divine. Lì, i sette Spiriti della Forma dei pianeti del nostro cosmo, si uniscono per formare un’entità composita la cui costituzione occulta sono loro stessi presi singolarmente come spiriti dei pianeti:

  1. Saturno: Uomo-Spirito

  2. Giove: Spirito Vitale

  3. Marte: Sé Spirituale

  4. Sole: Io, il Cristo

  5. Venere: corpo astrale

  6. Mercurio: corpo eterico

  7. Luna: corpo fisico, Jehovah

Particolarmente importanti sono i due Elohim della Luna e del Sole, rispettivamente Jehovah e Cristo nel suo aspetto solare. L’Eloah Jehovah, attraverso gli elementi, plasmò il corpo di Adamo. Quest’ultimo, insieme a Eva, la Madre Terra, originò la stirpe di Abele e Seth. I sei Elohim restanti diedero invece origine a Caino attraverso la materia di Eva, la Madre Terra. Venne a crearsi così la prima divisione nell’umanità: la stirpe solare di Caino e quella lunare di Abele. Caino discende dall'unione asessuale delle forze solari con la Terra, mentre Abele all'unione sessuale di Adamo ed Eva.

Caino coltiva l’arida terra per far crescere i vegetali: per questo è legato al culto solare del battesimo col fuoco. Abele invece alleva gli animali ed è legato al culto lunare del battesimo con l’acqua. La stirpe di Caino è composta da persone dedite alla creazione del nuovo sul piano fisico, materializzando in forme adeguate lo spirito. La stirpe di Abele al contrario è dedita alla glorificazione dello spirito, al mantenimento dell'uguale di ciò che è stato creato dal divino. Il sacrificio vegetale di Caino viene rifiutato da Jehovah in quanto egli è un dio lunare, e dunque accetta solo il sacrificio animale di Abele che corrisponde alle forze dell'evoluzione lunare.


Per redimere il male compiuto da Adamo ed Eva attraverso la Cacciata dal Paradiso Terrestre e successivamente col primo assassinio per mano di Caino, Jehovah (che corrisponde in un certo senso al corpo fisico degli Elohim) si è sacrificato per prendere dimora sulla Luna e guidare così il popolo ebraico fuori dall’Egitto, ispirando l’Antico Testamento che caratterizza la Terra-Marte.

Ma la saggezza contenuta in questa prima metà della Bibbia non è che il riflesso lunare della saggezza della coscienza degli Elohim: il Cristo solare. Così come Jehovah caratterizza la Terra-Marte, Cristo interviene direttamente solo nella seconda metà della metamorfosi terrestre, la Terra-Mercurio: egli è l’Io degli Elohim, che si sacrifica per redimere la Terra e l’essere umano dalla morte per cristallizzazione precoce.


Jehovah come Eloah della Luna presiedette alla formazione dell’involucro fisico di Gesù di Nazareth, guidando il proseguimento della stirpe del popolo ebraico, per tutto il tempo che va dalla Genesi al battesimo nel Giordano. Per questo vi è il passaggio dal tetragrammaton YHWH = Jehovah al pentagrammaton YHSWH = Yehoshua, cioè Gesù: mentre furono i Sette Elohim a plasmare il Primo Adamo, fu solo Jehovah a plasmare il Secondo Adamo cioè il corpo di Gesù che avrebbe ospitato il Cristo. Lo fece come dio della generazione essendo la Luna associata agli organi riproduttivi. Jehovah diede direzioni al popolo ebraico affinché si arrivasse a Gesù di Nazareth attraverso la duplice serie di generazioni del popolo ebraico elencate nel Vangelo di Luca e Matteo. Così si passa da Jehovah a Gesù e da Gesù al Cristo. Dall’Eloah della Luna formatore di fratellanza di sangue per generazione fisica si passa all’Eloah del Sole ispiratore di fratellanza spirituale per rigenerazione spirituale. Così dal dal karma si passa alla libertà, dalla punizione al perdono: il tempo scandito dalla legge del taglione del Vecchio Testamento lascia il passo alla Buona Novella del Nuovo Testamento.


Cristo si incarna nel Mondo Fisico in un corpo fisico umano, quello di Gesù di Nazareth, una e una sola volta nell’evoluzione cosmica durante la metà della quarta epoca culturale, la greco-romana. La sua prima venuta nel Mondo Fisico ispira la seconda parte della Bibbia, il Nuovo Testamento. La sua missione culmina poi nel Mistero del Golgotha, in cui sacrificando la propria vita si unisce alla Terra e diviene lo Spirito della Terra. Dopo la resurrezione, Cristo è presente nella sua seconda venuta nel Mondo Eterico. Unendo il Suo spirito solare con il corpo lunare di Gesù di Nazareth risana la ferita creatasi dalla cacciata di Adamo ed Eva, con la successiva divisione nelle due stirpi solare-cainita e lunare-abelita, dando la possibilità all’uomo di compenetrare di forze solari l’elemento solido e fare della Terra il futuro Sole.


I Sette Spiriti di Boehme

Il grande mistico tedesco Jacob Boehme li chiama Sette Qualità o Spiriti Sorgente, mentre nell’Apocalisse sono noti come Sette Spiriti Creativi. Nell’Aurora, Boehme li descrive come:

  1. Saturno: il Potere della Morte e della Volontà. Dona e la qualità secca e il temperamento melanconico;

  2. Giove: Gentile fonte della Vita, dona qualità dolce e temperamento sanguigno;

  3. Marte: Fonte distruttiva della Vita, dona qualità amara e temperamento collerico;

  4. Sole + Luna: il Giorno e la Notte, il Bene e il Male, il Fuoco Luminoso e il Fuoco Oscuro. La Luna dona qualità umida e temperamento flemmatico;

  5. Venere: l’Amore o la Luce. Dona l’amore per la vita e la rinascita spirituale. Da questa sorgente sgorga l’acqua della Vita Eterna;

  6. Mercurio: il Suono, dona l’affinità spirituale, l’illuminazione e l’espressione;

  7. Terra: il Corpo, riunisce la totalità delle forze che devono rinascere nell’uomo e nella Terra. Conferisce sostanza all’essere e alla forma, forma il corpo dell’uomo e della Natura.

La Trinità e i Sette Spiriti Sorgente entro la Creazione.

La Trinità e i Sette Spiriti Sorgente entro la Creazione.


Queste Sette Spiriti Sorgente sono sotto il governo della Trinità così che:

  1. Padre: governa Saturno, Giove e Marte nel suo Mondo Oscuro, prima dell’emergere della Luce. Sono le potenze da cui scaturisce la Creazione. Può essere paragonato alla cera di una candela. È il duro Mondo dell’Antico Testamento, in cui governa il Padre attraverso l’Eloah lunare Jehovah (Geova) attraverso la Legge del Taglione.

  2. Figlio: governa Sole e Luna, i Luminari che vegliano su Questo Mondo, in cui sono attivi il principio del bene e della luce, Cristo che il principio del male e dell’oscurità, Satana. È il Mondo del Fuoco, paragonabile al fuoco acceso di una candela.

  3. Spirito Santo: governa Venere, Mercurio e Terra che donano le potenzialità della rinascita insita in corpo, anima e spirito. È il Mondo della Luce, paragonabile alla luce sprigionata da una candela accesa.


I Sette Spiriti davanti al Trono di Dio

Giovanni, nella sua Apocalisse, li descrive per quattro volte come i Sette Spiriti in piedi davanti al Trono di Dio. I Sette Spiriti sono stati mandati sulla Terra per compiere la Creazione.

In Apocalisse 1:4

Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono.

In Apocalisse 3:1

All’angelo della Chiesa di Sardi scrivi: Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto.

In Apocalisse 4:5

Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio.

In Apocalisse 5:6

Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.


Il settemplice Agnello Mistico

Come viene chiaramente indicato in questo ultimo versetto, l’insieme dei Sette Elohim forma la costituzione occulta dell’Agnello Mistico, cioè della Rivelazione di Cristo nel mondo spirituale. Il simbolo citato nell’Apocalisse è la stella a sette punte o eptalfa, nato dall’unione del pentalfa del microcosmo (l’uomo) e l’esalfa del macrocosmo (Cristo). Cristo, nel momento in cui si incarna nel corpo di Gesù di Nazareth al battesimo nel Giordano, riceve gli impulsi spirituali di tutti e sette gli Elohim contemporaneamente, tanto che le sue azioni si svolgono solo in armonia con i moti planetari ed anzi, i moti planetari rispondono alle sue azioni.

L'insieme dei Sette Elohim, o occhi di Dio, forma il sigillo dell'Agnello Mistico.

L’insieme dei Sette Elohim, o occhi di Dio, forma il sigillo dell’Agnello Mistico.


Raggiungendo l’apotelesma, Gesù Cristo riesce a compensare il karma oggettivo degli esseri umani, ovvero tutte quelle azioni che compiono inconsciamente per poter sopravvivere sulla Terra (per esempio, uccidere animali o piante per mangiare). L’operare plenario dei Sette Elohim, “la Pienezza degli Elohim” si realizza così due volte: durante la Creazione descritta nella Genesi e durante la Redenzione, ovvero il ministero di Cristo in Terra. Come gli Elohim creano il primo Adamo nella Creazione, così Cristo è il secondo Adamo che redime la Creazione ormai decaduta.

I Sette Doni dello Spirito Santo

I Sette Doni dello Spirito Santo


Sette Doni dello Spirito Santo. In Isaia 11:2 troviamo queste attribuzioni:

Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore.

Tradizionalmente questi sette doni sono disposti sulla menorah, il candelabro a sette braccia.

  1. Sapienza

  2. Intelletto

  3. Consiglio

  4. Fortezza

  5. Scienza

  6. Pietà

  7. Timore di Dio

Esso rappresenta sia i sette giorni della Creazione che i Sette Elohim che hanno operato nella Creazione stessa.

Sette Spiriti Creatori

Questi sette spiriti planetari, si manifestano solo dopo l’emanazione dello Spirito Santo, poiché è solo in esso che sussiste il riflesso di tutti e tre le persone della Trinità. Così abbiamo che il Padre opera nella metamorfosi dell’Antico Saturno, il Figlio in quella dell’Antico Sole e infine lo Spirito Santo nell’Antica Luna. Per questo motivo gli Spiriti della Forma entrano in azione solo nella quarta metamorfosi della Terra, dando così il via ai sette giorni della Creazione dell’uomo e della Terra descritti nella Genesi.


Le Sette Virtù e i Sette Vizi Capitali

I sette doni dello Spirito Santo sono a loro volta riconducibili alle Sette Virtù Capitali (la somma delle Tre Virtù Teologali e delle Quattro Virtù Cardinali), opposte ai Sette Vizi Capitali, secondo la sequenza planetaria:


pianeta virtù vizi chakra organi suoni

I Sette Spiriti Creatori sono gli Elohim, gli spiriti che presiedono ai sette pianeti sacri del nostro sistema solare. Ognuno di loro porta con sé un vizio che deve essere convertito in virtù entro il nostro corpo astrale.


Gli impulsi planetari si inseriscono nel nostro corpo astrale, qui divengono preda degli spiriti luciferici tanto fino a creare delle cristallizzazioni astrali: esiste così un ego astrale per ogni vizio capitale. Tali ego tendono a preservarsi loro stessi a discapito dell’integrità dell’individuo spirituale, instillando la coazione a ripetere così che si possano perpetrare, influenzando anche il prossimo. A forza di essere ripetuti corrompono il corpo eterico e dunque il fisico.


Ma quando l’Io, una volta assunto in sé il principio del Cristo, prende il controllo degli ego astrali è capace di convertire il loro impulso luciferico, passando così dal vizio dell’estremo alla virtù che sta nel giusto mezzo. Prima di riportare il corpo eterico e fisico alla guarigione l’Io deve illuminare con la luce della coscienza il corpo astrale.


I Sette Giorni della Creazione

Questi sette spiriti, pur avendo una specifica affinità con una sola delle Persone della Trinità alla volta, si manifestano solo dopo l’emanazione dello Spirito Santo. Il Padre opera nella metamorfosi dell’Antico Saturno, il Figlio in quella dell’Antico Sole e infine lo Spirito Santo nell’Antica Luna. Per questo motivo gli Spiriti della Forma entrano in azione solo nella quarta metamorfosi della Terra, dando così il via ai sette giorni della Creazione dell’uomo e della Terra descritti nella Genesi.

Trinità ed Elohim: dalla combinazione dei Tre Logoi della Trinità (a = Padre, b = Figlio, c = Spirito Santo), scaturiscono i Sette Spiriti Creativi.

Trinità ed Elohim: dalle sette possibili combinazioni dei Tre Logoi della Trinità (a = Padre, b = Figlio, c = Spirito Santo), scaturiscono i Sette Spiriti Creativi (a, b, c, ab, ac, bc, abc).


Importanti sono i due Elohim della Luna e del Sole, rispettivamente Jehovah e Cristo nel suo aspetto solare. L’Eloah Jehovah, attraverso gli elementi, plasmò il corpo di Adamo. Quest’ultimo, insieme a Eva, la Madre Terra, originò la stirpe di Abele e Seth. I sei Elohim restanti diedero invece origine a Caino attraverso la materia di Eva. Venne a crearsi così la prima divisione nell’umanità: la stirpe solare di Caino e quella lunare di Abele. Per redimere il male compiuto da Adamo ed Eva attraverso la Cacciata dal Paradiso Terrestre e successivamente col primo assassinio per mano di Caino, Jehovah (che corrisponde in un certo senso al corpo fisico degli Elohim) si è sacrificato per prendere dimora sulla Luna e guidare così il popolo ebraico fuori dall’Egitto, ispirando l’Antico Testamento che caratterizza la Terra-Marte.


Ma la saggezza contenuta in questa prima metà della Bibbia non è che il riflesso lunare della saggezza della coscienza degli Elohim: il Cristo solare. Così come Jehovah caratterizza la Terra-Marte, Cristo interviene direttamente solo nella seconda metà della metamorfosi terrestre, la Terra-Mercurio: egli è l’Io degli Elohim, che si sacrifica per redimere la Terra e l’essere umano dalla morte per cristallizzazione precoce.

Sacro Cuore di Jacob Boehme: il cuore è rovesciato per mostrare al suo interno la Tetraktys composta dalle lettere del Tetragrammaton YHWH, che culminano nel Pentagrammaton, il nome YHSWH ovvero Gesù. Il cuore è poi attorniato dal fiammeggiante Jesus Immanu-El, ovvero il nome angelico dato nella profezia di Isaia. Il cuore splende infine della luce del Christus, lo Spirito Solare.

Sacro Cuore di Jacob Boehme


Jehovah come Eloah della Luna presiedette alla formazione dell’involucro fisico di Gesù di Nazareth, guidando il proseguimento della stirpe del popolo ebraico, per tutto il tempo che va dalla Genesi al battesimo nel Giordano. Per questo vi è il passaggio dal tetragrammaton YHWH = Jehovah al pentagrammaton YHSWH = Yehoshua, cioè Gesù: mentre furono i Sette Elohim a plasmare il Primo Adamo, fu solo Jehovah a plasmare il Secondo Adamo cioè il corpo di Gesù che avrebbe ospitato il Cristo. Lo fece come dio della generazione essendo la Luna associata agli organi riproduttivi. Jehovah diede direzioni al popolo ebraico affinché si arrivasse a Gesù di Nazareth attraverso la duplice serie di generazioni del popolo ebraico elencate nel Vangelo di Luca e Matteo. Così si passa da Jehovah a Gesù e da Gesù al Cristo. Dall’Eloah della Luna formatore di fratellanza di sangue per generazione fisica si passa all’Eloah del Sole ispiratore di fratellanza spirituale per rigenerazione spirituale. Così dal dal karma si passa alla libertà, dalla punizione al perdono: il tempo scandito dalla legge del taglione del Vecchio Testamento lascia il passo alla Buona Novella del Nuovo Testamento.


Cristo si incarna nel Mondo Fisico in un corpo fisico umano, quello di Gesù di Nazareth, una e una sola volta nell’evoluzione cosmica durante la metà della quarta epoca culturale, la greco-romana. La sua prima venuta nel Mondo Fisico ispira la seconda parte della Bibbia, il Nuovo Testamento. La sua missione culmina poi nel Mistero del Golgotha, in cui sacrificando la propria vita si unisce alla Terra e diviene lo Spirito della Terra. Dopo la resurrezione, Cristo è presente nella sua seconda venuta nel Mondo Eterico.


Il Nome di Dio

Nome di Dio in Atziluth è il Tetragrammaton YHVH. YHVH è Jehovah, lo Spirito della Luna, l’Eloah lunare, che forma l’Io diffuso nel macrocosmo del popolo ebraico. Tuttavia sarà necessario fare delle ulteriori precisazioni.


L’antica Cabala Ebraica poneva YHVH al centro dello Zodiaco, in luogo di ciò che chiamiamo il Figlio. Ciò era dovuto al fatto che l’antico popolo ebraico non poteva percepire direttamente il Cristo, né pronunciare il vero nome di YHVH, solo il Sommo Sacerdote del Tempio poteva farlo da solo, nudo nel Sancta Sanctorum, una volta all’anno allo Yom Kippur, il Giorno dell’Espiazione. Jehovah, essendo uno Spirito della Forma, è nella Cabala il “Signore dell’Universo” che governa la forma dei quattro Elementi nonché la generazione, appunto sotto l’influsso della Luna, che da Abramo arriverà fino all’ultimo profeta, Giovanni Battista. Jehovah domina tutto l’Antico Testamento per mezzo della Fratellanza del Sangue e la Legge del Taglione. Jehovah operò al fine di portare a compimento la nascita di Gesù di Nazareth, dopodiché il suo compito divenne secondario ed anzi la sua influenza lunare è oggi irrigidente.


Come la Luna riflette la luce del Sole, Jehovah emana impulsi spirituali riflessi del lo Spirito del Sole, l’Eloah solare, il Cristo, che è il rappresentante del Figlio. La contrapposizione tra Jehovah e Cristo diventa tanto più evidente nel Nuovo Testamento quando l’uomo è ormai pronto per accogliere direttamente l’impulso del Sole attraverso il Cristo incarnato in Gesù di Nazareth. Il Figlio-Cristo viene per compiere la legge data inizialmente da Jehovah nel Vecchio Testamento e, così facendo, la supera completamente nel Nuovo Testamento: si passa alla Fratellanza dello Spirito e la Legge dell’Amore.


La contrapposizione diventa tanto più evidente nel Nuovo Testamento quando l’uomo è ormai pronto per accogliere direttamente l’impulso del Sole attraverso il Cristo incarnato in Gesù di Nazareth. Secondo la Cabala YHVH in origine creò lo Zodiaco secondo una permutazione della pronuncia del suo stesso nome, così che ogni Segno è in effetti una singola pronuncia dell’unico, impronunciabile, nome di Dio. Oggi in luogo di YHVH possiamo porre il Figlio quale Parola o Verbo. Le permutazioni di YHVH sono in verità le permutazioni del Logos enunciate nel Vangelo di Giovanni, cui il Logos viene generalmente indicato come Verbo, la Parola:

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. – Giovanni 1:1-3

In un senso antroposofico quindi poniamo il Cristo al centro dello Zodiaco, lo Spirito del Sole, l’Eloah solare che libera la coscienza individuale dell’uomo nel Mistero del Golgotha, un mistero che si riferisce anche al passaggio tra Tetragrammaton YHVH e Pentagrammaton YHSVH (si veda il Capitolo 17). In questo senso il Cristo diviene anche il “Signore degli Elementi”.


Sacro Cuore di Jacob Boehme

Il cuore è rovesciato per mostrare al suo interno la Tetraktys composta dalle lettere del Tetragrammaton YHWH Jehovah, che culminano nel Pentagrammaton, il nome YHSWH Yeheshuah ovvero Gesù.


Nella Tetraktys è contenuta l’evoluzione del cosmo: 1) Yod: Fuoco dell’Antico Saturno 2) Yod He: Aria dell’Antico Sole 3) Yod He Vau: Acqua dell’Antica Luna 4) Yod He Vau He: Terra di Marte 5) Yod He Shin Vau He: Spirito di Mercurio


Il cuore è poi attorniato dal fiammeggiante Jesus Immanu-El, ovvero il nome angelico dato nella profezia di Isaia, egli è l’Arcangelo Immanuel il capo degli arcangeli quando erano l’umanità dell’Antico Sole. Il cuore splende infine della luce del Christus, lo Spirito Solare.


I Sette Archetipi Planetari dell’Antroposofia e i Sette Raggi della Teosofia

Poiché l’esistenza dei Sette Elohim deriva deriva dalle relazioni tra le Persone della Trinità stessa, questi esseri spirituali si esprimono anche come archetipi dell’evoluzione che possiamo chiamare Sette Archetipi Planetari. Ognuno di essi corrisponde a uno dei sette giorni della Settimana Cosmica, chiamati anche Sette Metamorfosi della Terra. Dopo il settimo stadio se ne aggiunge un’ottavo, il Futuro Vulcano, che corrisponde all’ultimo stadio di evoluzione della Terra, quando essa si sarà trasformata in nel nuovo Sole.


Così descritti, questi archetipi planetari sono del tutto corrispondenti ai Sette Raggi della Teosofia, anche se superficialmente, a causa delle diverse attribuzioni cromatiche e planetarie, non sembrerebbe.

  1. Primo Raggio Volontà – Potere: corrisponde alla creazione prima dalla volontà del Padre, attraverso il calore dell’Antico Saturno;

  2. Secondo Raggio Amore – Saggezza: corrisponde all’amore del Figlio, attraverso l’aria dell’Antico Sole;

  3. Terzo Raggio Intelligenza attiva – Adattabilità: corrisponde all’intelligenza dello Spirito Santo, attraverso l’acqua dell’Antica Luna;

  4. Quarto Raggio Armonia tramite Conflitto – Bellezza: corrisponde alla prima fase della metamorfosi della Terra-Marte, dove vigeva la legge di Jehovah dell’Antico Testamento;

  5. Quinto Raggio Conoscenza Concreta – Scienza: corrisponde alla seconda fase della metamorfosi della Terra-Mercurio, dove vige la regola aurea di Cristo del Nuovo Testamento;

  6. Sesto Raggio Devozione – Idealismo: corrisponde alla coscienza immaginativa dello Spirito Santo, attraverso l’acqua del Futuro Giove;

  7. Settimo Raggio Ordine Cerimoniale – Magia: corrisponde alla coscienza ispirata del Figlio, attraverso l’aria della Futura Venere;

  8. Nella teosofia non vi è un ottavo raggio; mentre l’antroposofia considera l’archetipo del Futuro Vulcano come una ripetizione condensata di tutta l’evoluzione precedente su un’ottava superiore, con il raggiungimento della coscienza intuitiva del Padre nel calore di Vulcano.

Sette Archetipi Raggi

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