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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

Il Mistero della Trinosofia


Le Tre Marie alla Tomba vuota (Saintes-Maries-de-la-Mer)


Il nome misterico di “Trinosofia” compare in Francia, in un trattato esoterico databile tra la seconda metà e fine dell'Ottocento: La Très Sainte Trinosophie scritto dal Conte di Saint-Germain. Il misterioso libro fu prima di proprietà del grande esoterista Manly Palmer Hall, che lo tradusse in inglese, e poi del Getty Museum di Los Angeles che lo acquistò insieme ad altri trattati rosicruciani originali. Con questo nome di Trinosofia possiamo indicare tutti gli aspetti dell'Eterno Femminino che si configura come una triplice unità, il Mistero della Trinità dell'Anima.


La Trinosofia dunque fa parte della tradizione iniziatica rosacroce attraverso il Maestro Saint-Germain di cui Rudolf Steiner ci rivela essere un’incarnazione nel diciottesimo secolo di colui che conosciamo come Christian Rosenkreutz, il fondatore dell’Ordine Rosacroce nel secolo XIII. L’Ordine Rosacroce, infatti, ebbe il compito di portare alla comprensione degli Antichi Misteri precristiani alla luce della conoscenza del Cristo: il nome stesso di “Rosacroce”, in questo senso, è da intendersi come il rinnovamento nel senso del cristianesimo esoterico della conoscenza iniziatica solare di Atlantide, poi riversatasi negli Antichi Misteri. La Rosa del segreto iniziatico, simbolo di Iside, si unisce alla conoscenza portata dal Cristo per mezzo del Mistero del Golgotha, la Croce.


Per questo motivo Saint-Germain parlò inizialmente della Trinosofia come una nuova dottrina composta da tre forme di saggezza: la Cabala, la Magia e l’Alchimia le quali nell'impulso rosicruciano sono state compenetrate completamente dal Cristo e rese adatte ai tempi successivi al Mistero del Golgotha. Dobbiamo inoltre considerare l’influenza che Saint-Germain ebbe sul suo discepolo, il Conte di Cagliostro. Egli pose al centro del suo sistema esoterico, la Massoneria Egiziana, la Shekinah: questo è il nome ebraico dell’aspetto femminile della divinità, che possiamo tradurre come "Saggezza di Dio". Nel sistema di Cagliostro la Shekinah è simboleggiata dall’altare triangolare posto al centro del Tempio, che prende lo stesso nome e sul quale vengono svolte le operazioni del culto. Così, al centro dell’azione di questi due maestri dell’esoterismo occidentale vi era il culto della Sofia in una triplice forma.


Queste tre forme sono rappresentate anche dai tre pilastri dell'Albero della Vita della Cabala, noti come il Pilastro della Forza-Jakin, il Pilastro della Forma-Boaz ed il Pilastro Centrale dell’Equilibrio, possiamo anche vederle come le tre forze di pensare, sentire e volere che risiedono appunto nell'anima, così come alle tre luci della Loggia Massonica: Saggezza a Est, Bellezza a Sud e Forza a Ovest. Un percorso esoterico, per essere in equilibrio, deve essere fondato su tutti e tre questi pilastri del Tempio cosmico al fine di poter mantenere in equilibrio le potenze dell'anima nel Tempio dell’uomo.



L’essere stesso della saggezza compare sottoforma di una dottrina esoterica, la quale si sviluppa attraverso gli stadi storici di crescita: nella terza epoca di cultura, l’Egizio-Caldaica, comparve come “Teosofia”, la Saggezza Divina, poi, nella quarta epoca di cultura, la Greco-Romana, come “Filosofia” Amore per la Saggezza e infine, nella presente quinta epoca, come "Antroposofia", la Saggezza dell’Uomo. Così, anche Rudolf Steiner, nel fondare l’Antroposofia, infuse in essa la corrente Rosacroce, essendo così i Nuovi Misteri una metamorfosi degli Antichi Misteri. La scienza dello spirito antroposofica permette di comprendere i Nuovi Misteri in modo del tutto cosciente, dunque l’antroposofia stessa, come conoscenza spirituale, non poteva che sorgere come nuova espressione della Trinosofia. In questo modo possiamo vedere la Scienza Occulta come una forma di Cabala rinnovata, in una prospettiva di evoluzione spirituale cosmica e umana, come Steiner stesso ebbe a dire. Inoltre il rinnovamento proposto da Steiner sotto forma di nuove scienze e arti può essere visto come una forma rinnovata di magia bianca ed alchimia.


Esiste una precedente antichissima tradizione riguardante la Trinosofia in rapporto alla Terra e all’Anima del Mondo: questa tradizione procede dagli Antichi Misteri, Eleusi su tutti, per arrivare alle Tre Marie del Nuovo Testamento ed evolvere poi nella moderna concezione antroposofi.

Nella conoscenza degli Antichi Misteri questo essere divino dell’anima viene indicato con il nome di “Triplice Dea” e si ritrova nel paganesimo antico, sotto diversi aspetti:

  • Nella mitologia romana troviamo le tre Grazie come Aglaia “Spendore”, Eufrosine “Gioia” e Talia “Prosperità”, le quali erano divinità della natura e della rinascita primaverile.

  • Nella mitologia greca vi sono le tre Moire, che tessono il fato Cloto che filava il filo della vita; Lachesi che avvolge il fuso della vita, stabilendo quanta vita fosse destinata ad ognuno, nonché quanti giorni felici o tristi vi fossero; Atropo che recideva inflessibile il filo una volta giunto alla fine il tempo della vita. Queste sono anche le Parche romane e le Norne norrene.

  • In un aspetto più rivolto all’oscurità dell’inconscio vi era Ecate, dea greca e romana, della magia, della notte e della luna, appariva come triplice avendo un aspetto celeste, uno terrestre e uno marino. Nei Misteri di Eleusi è Ecate ad aiutare Persefone, figlia di Demetra, quando fu rapita da Ade, accompagnandola poi nel suo viaggio annuale dalla Terra agli Inferi.

Gli Gnostici nella loro cosmogonia descrivevano una triplice Sofia che nel corso dell’evoluzione cosmica era in parte decaduta. La Sofia era l’ultimo di una serie di esseri spirituali, gli Eoni, la quale invece che attendere il suo Sposo, il Cristo, per generare si volge indietro al Padre, venendo così strappata in due parti, una animico-spirituale che rimane celeste ed una animico-eterica che diviene terrestre. Tali aspetti della Sofia sono:

  1. Barbelo Sophia, di essenza spirituale e mai decaduta;

  2. Pistis-Sophia, di essenza animica in parte decaduta ed in parte in ascesa;

  3. E Sophia Acamoth, che era discesa sul piano fisico-sensibile nelle vesti della Natura.

Per gli gnostici, per mezzo della conquista della conoscenza spirituale, la Gnosi, l’uomo libera la sua scintilla divina dalla prigione dell’oscurità nella quale è decaduta, e così facendo libera la Sofia decaduta nella prigione fisico-sensibile, riportandola al Cristo, suo sposo.

Attraverso il paganesimo, la gnosi e poi l'alchimia, questa conoscenza esoterica arriva, come abbiamo visto, nella corrente Rosacroce con Saint-Germain e Cagliostro.


Anche Goethe, che pure aveva legami con i rosacroce, descrive nel Faust il Regno delle Madri, quella parte del Mondo Eterico rimasto intrappolato nella Caduta. Le Madri sono ciò che l'uomo deve elevare della Terra attraverso la pratica dell'esoterismo, Cabala, Magia e Alchimia. Steiner nomina le tre Madri con i nomi della mitologia greca:

  1. Rhea, la Grande Madre;

  2. Demetra, la dea dei raccolti;

  3. Persefone, la sposa di Ade.

Queste tre dee sono tre aspetti di Madre Terra, le tre matrici eteriche che costituiscono la memoria della Terra stessa, di ciò che il pianeta era nei precedenti stadi di evoluzione cosmica: Rhea nell’Antico Saturno, Demetra nell’Antico Sole e Persefone nell’Antica Luna. Le tre dee Madri si trovano quindi in una relazione genealogica:

  1. Rhea è la prima, una titanide, una forza primordiale del cosmo, precedente gli dei dell’Olimpo, è la Grande Madre;

  2. Rhea genera con Crono, la dea Demetra, sorella di Zeus, che appartiene alla successiva generazione degli dei dell’Olimpo come dea dei raccolti;

  3. Infine la terza e ultima Madre è Persefone, figlia di Demetra, la quale diviene sposa di Ade.

Le tre Madri rappresentano anche le età personificate dell'Eterno Femminino:

  1. La Vecchia, la primigenia Rhea, che è la più antica tra le Madri;

  2. La Madre, la dea Demetra che genera una dea più giovane;

  3. La Vergine, che nello Zodiaco è la stessa Persefone.

La conoscenza delle tre Madri fu custodita e tramandata negli Antichi Misteri. Tuttavia nel 1413, con l’inizio dell'evoluzione dell’anima cosciente nell’era attuale, i Troni dovettero spostare il centro dell’attività conoscitiva dell’uomo dal cuore, sede dell’Io Superiore, al capo, sede dell’Io inferiore. Se prima di questo spostamento l’interesse dell’uomo era principalmente per il mondo interiore della sua stessa anima, successivamente al 1413, il centro si spostò progressivamente verso il mondo esteriore dei sensi che divenne l’oggetto della conoscenza per mezzo della scienza naturale. Così, la conoscenza vivente delle tre Madri che intessevano nella Natura venne conosciuta solo nei suoi effetti morti, nella sub-natura, nel senso dei “campi di forze” conosciuti dalla fisica: la terza Madre venne conosciuta come elettricità, legata a Lucifero; poi la seconda Madre come magnetismo, legata ad Ahriman e infine la terza Madre come forza atomica, legata agli Asura.


La Triplice Dea è, sotto vari aspetti, l’antica rappresentazione immaginativa della triade animica di cui Steiner parla sotto i nomi di anima senziente, razionale e cosciente che evolvono nella triade anima intuitiva, ispirativa e immaginativa. Infatti, è nel cristianesimo, che le profezie degli Antichi Misteri vengono ad avverarsi sul palcoscenico della storia, così che compaiono le tre Marie, le tre donne sotto la croce, che assistettero al Mistero del Golgotha. Ecco dunque che le tre Marie sono le rappresentanti della triplice anima dell’uomo:

  1. Maria Madre di Gesù è l’anima cosciente;

  2. Maria di Cleofa l’anima razionale;

  3. Maria Maddalena l’anima senziente.

Steiner descrive il processo di iniziazione del cristianesimo primitivo come la purificazione dell’anima dalle brame o, in altre parole la purificazione del corpo astrale dall’influsso di Lucifero: una volta purificata l’anima umana assumeva il nome occulto di Sofia ed essa era pronta a partorire il Cristo nell’uomo. In questo senso microcosmico la triplice anima è la triplice Sofia.


Ora, in senso macrocosmico Sofia ha un ruolo triplice come Madre, Sorella e Sposa del Cristo. Per discendere nei veicoli di Gesù di Nazareth al Battesimo nel Giordano, il Cristo passò attraverso la costituzione occulta della Sofia. Dal punto di vista delle Gerarchie la sua costituzione occulta è settemplice avendo:

  1. Uomo-Spirito negli Spiriti della Saggezza, le Dominazioni;

  2. Spirito Vitale negli Spiriti del Movimento, le Virtù;

  3. Sé Spirituale negli Spiriti della Forma, gli Elohim;

  4. Io negli Spiriti del Tempio, gli Archai;

  5. Corpo astrale negli Spiriti di Popolo, gli Arcangeli;

  6. Corpo eterico nei Figli del Crepuscolo, gli Angeli;

  7. Corpo fisico in quella parte di umanità che vorrà accogliere la Sofia entro la propria anima, formando l’Antropo-Sofia.

Come la settemplice costituzione dell’uomo può essere vista come in modo triplice come corpo, anima e spirito; così la anche la settemplice costituzione della Sofia può essere anche vista in modo triplice:

  1. La Celeste Sofia, di essenza spirituale e che si incarna solo una volta, la Vergine Maria;

  2. La Sofia Animica la cui parte superiore rimane celeste e quella inferiore discende;

  3. La Sofia Eterica, la quale è intessuta nella Natura.

In questo senso il Cristo è dunque:

  1. Partorito dalla Sofia Spirituale, sua Madre, essendo lo spirito concepito nell’anima cosciente dell’uomo;

  2. È Fratello della Sofia Animica, la Figlia, essendo l’anima razionale colei in cui per prima si disvela l’Io nonché il problema del dualismo del male luciferico e arimanico;

  3. È Sposo della Sofia Eterica, essendo l’anima senziente colei che conduce nella Natura.

Madre, Sorella e Sposa sono dunque termini occulti dell’esoterismo cristiano con cui si intende una relazione spirituale. Come risulta chiaro dobbiamo astenerci dall’intendere questi termini in senso materialistico: per essere più precisi, non ha nulla a che fare con la “Maddalena quale sposa di Gesù” come vorrebbe una certa interpretazione del tutto exoterica.


In un altro senso possiamo dire che così come il Gesù di Nazareth incarna il Cristo quale Figlio, Maria, sua madre incarna la Sofia, nel senso della Madre dell’anima. Ella è, contemporaneamente, lo Spirito Santo; nello stesso modo in cui il Cristo è contemporaneamente il Figlio. Il Cristo ed il Figlio, sono la stessa entità spirituale vista nei corrispondenti aspetti da diverse “altezze”, più o meno elevate, nei diversi mondi, e lo stesso vale per la Sofia o Spirito Santo.


Possiamo quindi descrivere il rapporto tra la Trinosofia e la Trinità.


La Trinità nell’Eternità si compone dei tre Logoi, Primo, Secondo e Terzo Logos: questi tre Logoi risiedono nell’Eternità, al di fuori della corrente di evoluzione cosmica. In termini cristiani ci si riferisce a questa trinità come la “Santissima Trinità” che risiede nel Reame della Durata. All’azione dei tre Logoi si deve la messa in moto dell’evoluzione dell’intera catena planetaria, che man mano entra nel flusso del tempo e dello spazio nelle fasi di Antico Saturno, Antico Sole, Antica Luna e Terra attuale nonché nelle future fasi evolutive cosmiche di Futuro Giove, Futura Venere e Futuro Vulcano. Tuttavia, essendo i tre Logoi esseri di vertiginosa grandezza, nel momento in cui entrano nell’evoluzione cosmica si scindono in due aspetti, uno spirituale ed uno animico.


Le tre Persone della Trinità formano la primordiale relazione tra “Io, Tu e Noi”. In termini cristiani, la Trinità Spirituale, l’Eterno Mascolino, è composta da Padre, Figlio e Spirito Santo:

  1. Il Padre, la Forza della Coscienza Assoluta;

  2. Il Figlio, l’Armonia della Vita Assoluta;

  3. Lo Spirito Santo, la Saggezza della Forma Assoluta.

Il Padre che sussiste in se stesso, si riflette nel Figlio assumendo un volto, ed entrambi si riflettono poi nello Spirito Santo che tesse relazioni tra i due.


È nello Spirito Santo che, avendo in sé stesso l’immagine del Padre, del Figlio e di se stesso, si viene a formare la Trinità Animica, l’Eterno Femminino. Una Trinità contenuta nella Persona dello Spirito Santo. Per questo motivo lo Spirito Santo viene esotericamente considerato femminile, essendo in se stesso il riflesso della Trinità Spirituale in una Trinità Animica costituta da tre persone che possiamo chiamare con il nome di:

  1. Madre, la Bontà nell'Anima Cosciente;

  2. Figlia, la Bellezza nell'Anima Razionale;

  3. Anima Santa, la Verità nell'Anima Senziente.

Questi nomi sono dati in corrispondenza alle Persone della Trinità Spirituale. Non si tratta chiaramente di "proiettare la sessualità" nella Trinità, bensì di impiegare il linguaggio immaginativo per comprendere il processo cosmico di discesa ed unione dello spirito e dell'anima. Simbolicamente, i reciproci rapporti della Trinità Spirituale e Animica formano il Sigillo del Macrocosmo, il triangolo ascendente del Fuoco, che rappresenta la Trinità Spirituale e il triangolo discendente dell'Acqua, la Trinità Animica.

Dunque abbiamo una Trinità nell’Eternità senza alcuna polarità, che per discendere nell'evoluzione cosmica si configura in due Trinità, corrispondendo ad un triangolo spirituale di:

  1. Padre-Uomo-Spirito cosmico;

  2. Figlio-Spirito Vitale cosmico;

  3. Spirito Santo-Sé Spirituale cosmico.

Il Dio Uno e Trino, che giunge a divenire completo profondendo i suoi impulsi spirituali nel triangolo animico formato entro lo stesso Spirito Santo, da:

  1. Madre-Anima Cosciente cosmica;

  2. Figlia-Anima Razionale cosmica;

  3. Anima Santa-Anima Senziente cosmica.

Si tratta dell’Una e Trina Sofia, la Trinosofia.





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