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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

Iniziazione ai Drammi Mistero

Aggiornamento: 18 gen 2021

No, non ho passato una settimana al Goetheanum solo come vacanza, al contrario. Sono stato a Dornach principalmente per partecipare all’esperienza dei quattro Drammi Mistero di Rudolf Steiner, ovvero il contributo al teatro da parte del filosofo austriaco. Potete vederne un estratto di due ore a partire dalle quasi venti originarie, divise in quattro diversi drammi.


I quattro Drammi Mistero sono:

  1. La Porta dell’Iniziazione (1910)

  2. La Prova dell’Anima (1911)

  3. Il Guardiano della Soglia (1912)

  4. Il Risveglio delle Anime (1913)

I drammi seguono le vicende di un gruppo di personaggi principali, l’artista Johannes, lo scienziato Strader, l’umanista Capesius e la mistica Maria, attraverso un viaggio che comprende sia la loro vita al di qua della Soglia, che al di là, ovvero nel mondo spirituale. Sono recitati in prosa quando le scene sono ambientate nel mondo fisico, mentre con l’euritmia quando nel mondo spirituale. L’euritmia, il linguaggio visibile, permette di far parlare con il movimento gli esseri spirituali che i protagonisti incontrano oltre la Soglia, su tutti Lucifero e Arimane. Ogni singolo movimento euritmico corrisponde dunque a una lettera o concetto che viene letto dal fondo del teatro seguendo la dizione solenne dell’arte della parola.


L’unione di tutti questi elementi in un unicuum organico è singolare. Ogni dramma dura circa cinque ore, per alcuni versi pare di assistere a un’opera di Wagner in prosa, moderna e decisamente liberty. Le parti ambientate alla Soglia e nel mondo spirituale sono sicuramente quelle che colpiscono di più, specialmente per l’estetica estremamente curata e mai lasciata al caso nel significato. Una riuscita sintesi di aspetti liturgici dei misteri con la rappresentazione artistica del teatro di prosa.

Sigilli dei quattro Drammi Mistero

Sigilli dei quattro Drammi Mistero


A ognuno dei quattro drammi è associato un sigillo, che racchiude simbolicamente il significato dell’opera e il contenuto dell’opera stessa:

  1. La Porta dell’Iniziazione (sigillo in alto a sinistra): mostra una simmetria secondo il numero 7, dall’interno verso l’esterno e dall’esterno verso l’interno alternativamente. Le lettere indicano il motto rosicruciano: “Ex Deo Nascimur, In Christo Morimur, Per Spiritum Sanctum Reviviscimus.”, lo stesso sulla tomba di Steiner. Rappresenta il corpo fisico.

  2. La Prova dell’Anima (sigillo in alto a destra): mostra una simmetria secondo il numero 5, ritraendo forze che dal centro della stella vanno verso l’esterno, ma che poi ritornano su loro stesse per abbracciare le forze sorelle che dalla periferia vanno verso la stella centrale. Rappresenta il corpo eterico.

  3. Il Guardiano della Soglia (in basso a sinistra): ha una simmetria secondo il numero 4, un vortice che scaturisce come compressione e insieme espansione di una sfera. La croce all’interno è una svastica, anche se “ammorbidita”. Veniva usata specialmente in ambito teosofico, dove Steiner ancora si muoveva prima del 1913 e la scissione dell’antroposofia, ma in senso del tutto scevro dall’eccezione nazista! È un simbolo dei quattro elementi al cui centro sta il Sole. Rappresenta il corpo astrale, con la rotazione degli astri intorno un centro e la loro confluenza verso il centro della croce, ovvero la prova del Guardiano della Soglia. Rappresenta la profezia di Platone nella Repubblica: “l’Uomo Giusto verrà fustigato, appeso, legato, rimosso gli occhi e infine crocifisso” tanto che “l’Anima del Mondo sta crocifissa nel cuore della Terra” alludendo a uno dei massimi misteri del cristianesimo esoterico che aveva da venire, circa 360 dopo.

  4. Il Risveglio delle Anime (in basso a destra): il cerchio è l’Uroboros, il serpente che si morde la coda. Rappresenta il serpente della conoscenza, che per sapere dove egli stesso inizi e finisca, si morde la coda avvelenandosi. È collegato dunque a Lucifero e all’ambiguità della forza data dal risveglio della Kundalini. Le lettere sui dodici raggi di questa ruota significano, in senso orario: “ICH ERKENNET SICH”, mentre i tre lampi si possono leggere anche in senso antiorario, come “IST”. “Io riconosco me stesso” dunque, con la H nel segno dei Pesci e le N come il Caduceo di Mercurio. I Pesci rappresentano l’era attuale, in cui l’umanità nel suo complesso sviluppa l’Io (ricevuto nell’anno zero nell’Era dell’Ariete con l’incarnazione di Cristo), i due serpenti di Mercurio, l’evoluzione e l’involuzione. “È” si riferisce a “Colui che È”, ovvero “Io Sono l’Io Sono”, il Cristo. Il dramma e il sigillo rappresentano dunque l’Io.

Come Judith von Halle racconta in questo articolo, i drammi previsti erano sette. Un quinto era già in preparazione, ma il suo sviluppo è stato interrotto dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale prima (nel 1914), e dalla distruzione del primo Goetheanum poi (la notte di San Silvestro del 1922-23). I Drammi Mistero dovevano infatti seguire uno sviluppo secondo il numero 7, come l’evoluzione secondo i cicli cosmici di manvatara, o giorno cosmico, e pralaya, o notte cosmica: il quinto Dramma Mistero avrebbe quindi avuto un sigillo rappresentante il Sé Spirituale, o corpo astrale trasformato dall’Io.

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