top of page
  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

L’Anatomia Occulta nella Pranosofia

Aggiornamento: 22 apr 2021


emocionalno-tqlo-1

La forma del corpo eterico

Il Pentagramma, formato dall’intreccio di cinque alfa, è la forma archetipica del corpo eterico. È anche il segno del microcosmo, in quanto è per mezzo del corpo eterico che l’uomo si collega al mondo degli elementi. Ogni punta della Stella rappresenta un elemento, Terra, Acqua, Aria e Fuoco in aggiunta alla Quintessenza, l’Etere stesso.


Tale era la forma del corpo eterico sull’Antico Sole, quando le Dominazioni o Kyriotetes impressionate dal coraggioso sacrificio dei Troni che crearono il corpo fisico nell’Antico Saturno, furono pervasi dalla devozione e sacrificarono così la loro sostanza eterica per creare il corpo eterico dell’uomo. Allora l’uomo divenne un vegetale.


L’essere umano condivide il corpo eterico incarnato con i vegetali e gli animali, il quale conferisce la capacità di riprodursi, crescere e svilupparsi nel tempo. La vita si dispiega nel tempo e per questo viene detto anche corpo vitale. È infatti nell’eterico, così come nei principi attivi dei succhi vegetali, che risiedono tutte le forze risanatrici dell’organismo.


Fin quando l’uomo ha vissuto a contatto con la Natura, viveva in uno stato paradisiaco, nel fluire dell’etere vitale, eppure egli non aveva coscienza di se stesso né avrebbe potuto averla. Egli era riempito dalla vita del Cosmo, il suo Io non era ancora pienamente incarnato. Oggi l’uomo è pienamente incarnato: possiede una coscienza di se stesso immensa, ma questa, se non viene educata, lo taglia fuori dalla coscienza del Cosmo.

L’Antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell’uomo allo spirituale che è nell’Universo. – Rudolf Steiner, Massime Antroposofiche

Parafrasando, potremmo dire:

La Naturosofia o Naturopatia Antroposofica è una via del benessere che vuole condurre all’equilibrio lo spirituale che è nell’uomo con lo spirituale che è nell’Universo.


La forma del corpo astrale

L’Esagramma, formato dall’intreccio di due triangoli equilateri, è la forma archetipica del corpo astrale. È anche il segno del macrocosmo, in quanto è per mezzo del corpo astrale che l’uomo si collega al mondo degli astri. Fu donato all’essere umano dagli Spiriti del Movimento, le Virtù o Dynameis, durante la metamorfosi dell’Antica Luna quando l’uomo passava il suo stadio animale.

L’essere umano condivide con l’animale un corpo astrale incarnato, il quale conferisce la capacità di avere simpatia e antipatia, attrazione e repulsione, nonché il desiderio. Per questo viene detto anche corpo del desidero. Tanto il corpo astrale permette il movimento interiore di emozioni e sentimenti che vivono nell’anima, così permette al corpo fisico-eterico di muoversi nell’ambiente esteriore.


Aura

L’aura è un’irradiazione colorata dei corpi sottili dalla cui dinamica e cromatismo è possibile determinare lo stato di un determinato corpo sottile. L’aura si organizza in un involucro aurico di forma ovale intorno al corpo dell’essere che la emette, sia esso minerale, vegetale, animale o umano. Si distinguono infatti un’aura eterica che pertiene alle condizioni vitali, un’aura astrale che pertiene alle condizioni animiche ed un’aura dell’Io che pertiene alle condizioni mentali. Essendo una risultante del funzionamento dei corpi sottili, essa dipende da una relazione tra organi del corpo eterico ed organi del corpo astrale, questi ultimi chiamati Chakra o Fiori di Loto. Non solo l’aura è direttamente visibile attraverso un processo di osservazione dei corpi sottili, ma è possibile osservare gli effetti del suo dinamismo nell’atmosfera animica generata da una persona. La sensazione che ne abbiamo deriva infatti dalla percezione inconscia che abbiamo dell’aura altrui attraverso la ghiandola pineale, il chakra Ajna del Terzo Occhio.


Il Caduceo di Mercurio

La polarità del corpo eterico ha una sua origine nella polarità androgina del corpo astrale. A loro volta entrambi questi corpi sottili sono controllati dall’Io che risulta il polo equilibratore tra la formazione di immagini nel corpo astrale da un lato e l’irraggiamento di prana da parte del corpo eterico. Ecco dunque che nel reciproco rapporto tra Io, astrale ed eterico viene delineato il Caduceo di Mercurio:

  1. Corrente astrale: nell’induismo è Ida, la corrente femminile, lunare, che risale dalla metà sinistra del corpo. Nell’uomo controlla la mentalità. È il serpente nero sul Caduceo che porta alla materializzazione dello spirito. Termina nell’emisfero destro del cervello (che corrisponde al lato sinistro del corpo). È suscettibile alla disarmonia calda luciferica;

  2. Corrente dell’Io: nell’induismo è Sushumna, la corrente neutra che risale al centro del corpo ed ha andamento eretto. È la staffa centrale al Caduceo, parte dall’ansa vuota tra le due piante dei piedi allineati e raggiunge la Corona, passando per la ghiandola pineale, il Terzo Occhio. È il principio equilibratore cristico;

  3. Corrente eterica: nell’induismo è Pingala, la corrente maschile, solare, che risale dalla metà destra del corpo. Nell’uomo controlla la vitalità. È il serpente bianco sul Caduceo che porta alla spiritualizzazione della materia. Termina nell’emisfero sinistro del cervello (che corrisponde al lato destro del corpo). È suscettibile alla disarmonia fredda arimanica;

L’intreccio delle tre correnti, chiamate Nadi nell’induismo, forma i Sette Chakra che sono disposti sulla via verticale.


Polarità positiva e negativa

La pranoterapia, in generale, si basa sulla polarità del corpo eterico dell’essere umano, che possiede così un polo negativo e uno positivo:

  1. La metà sinistra è negativa, femminile, lunare e ricevente;

  2. La metà destra è positiva, maschile, solare e radiante.

Ne deriva così che il corpo eterico funziona come un magnete dotato di una doppia polarità. Più vi è differenza di potenziale tra le due polarità eteriche, più il corpo è capace di emanare prana o etere soprattutto dai centri radianti, soprattuto dal centro delle mani, sotto forma di calore. In generale quando il pranoterapeuta irradia prana dal suo corpo eterico, la sua temperatura corporea aumenta. Tuttavia il corpo può anche raffreddarsi, specialmente quando viene usata la mano ricevente che permette di assorbire lo squilibrio energetico presente nella persona trattata.

Ne deriva così che il pranoterapeuta usa le sue mani come strumenti:

  1. Mano destra: viene usata per irradiare prana;

  2. Mano sinistra: viene usata per assorbire prana.

Si irradiano di etere le parti del corpo che subiscono una disarmonia fredda, ovvero arimanica; mentre si assorbe prana nelle parti del corpo che subiscono una disarmonia calda, ovvero luciferica. L’ideale armonico che guida pranoterapeuta è l’equilibrio della forza vitale che si esprime, esteriormente, in un equilibrio della temperatura corporea.


Sette Chakra

L’aura si può considerare come il riflesso dell’attività dei Fiori di Loto o Chakra. I chakra sono veri e propri organi sovrasensibili, costituiti da una corolla astrale, che è il chakra vero e proprio ed un calice eterico, che è costituita dalle ghiandole corrispondenti, specialmente nella loro controparte eterica.

  1. Sahasrara, il Chakra della Corona – ha effetto su tutte le ghiandole a partire dalla pineale, il Terzo Occhio. Ha 1000 petali, indicando in realtà un numero infinito, essendo questo lo spirito;

  2. Ajna, il Chakra del Terzo Occhio – ghiandola Pineale e Pituitaria, che insieme regolano pressoché tutte le funzioni dell’organismo. La pituitaria influenza la crescita, il metabolismo e la rigenerazione. La pineale controlla la fame, la sete, il sonno e la veglia, così come la temperatura corporea. Si attiva negli stati di coscienza superiori. Ha 2 petali che indicano l’unione del principio femminile e maschile;

  3. Vishudda, il Chakra della Gola – ghiandola Tiroide, regola il metabolismo e l’utilizzo energetico e dunque l’espressività del corpo. Ha 16 petali, 8 sono stati donati dalle Gerarchie, 8 devono essere sviluppati applicando gli insegnamenti dell’Ottuplice Sentiero del Buddha così come alle Beatitudini del Cristo;

  4. Anahata, il Chakra del Cuore – ghiandola del Timo, che fino all’adolescenza stimola il sistema immunitario e dunque la percezione dell’identità. Ha 12 petali, 6 dei quali sono stati donati dalle Gerarchie e 6 devono essere plasmati dall’uomo, vengono sviluppati per mezzo dei 6 Esercizi Fondamentali di Steiner;

  5. Manipura, il Chakra del Plesso Solare – ghiandole Surrenali, controllano la reazione di emergenza, di fuga o di lotta, secernendo l’adrenalina e il cortisone. Regolano anche i processi metabolici, la ritenzione idrica. Ha 10 petali che corrispondono al fondamento dell’esistenza dato nei Dieci Comandamenti e nelle 10 Sephiroth dell’Albero della Vita;

  6. Svadhisthana, il Chakra del Plesso Sacrale – Pancreas, aiuta nella digestione delle sostanze alimentari. Produce l’insulina controllando i livelli di glicemia nel sangue. Ha 6 petali i quali corrispondono ai sei giorni della Creazione;

  7. Muladhara, il Chakra della Radice – Gonadi, controllano lo sviluppo sessuale nel maschio e nella femmina, così come gli istinti principali legati al sesso. Ha 4 petali i quali corrispondo ai quattro elementi alla base di tutta la Creazione.

Così come per l’aura, l’attività dei chakra è determinabile dall’attività di una persona, a seconda del modo di vita. Nella tradizione occidentale questi sono considerati sette e corrispondono ai Sette Pianeti: come nel Cosmo vi sono i centri cosmici dei pianeti, così nel corpo umano vi sono i chakra. Ne consegue che i chakra sono i pianeti nell’uomo, i pianeti sono i chakra del Cosmo. Nella tradizione occidentale si parte dal primo chakra della Corona e si prosegue fino a quello della Radice, in sequenza inversa rispetto a quella orientale, cosicché emerge questa corrispondenza:

  1. Saturno – Sahasrara, il Chakra della Corona

  2. Giove – Ajna, il Chakra del Terzo Occhio

  3. Marte – Vishudda, il Chakra dela Gola

  4. Sole – Anahata, il Chakra del Cuore

  5. Venere – Manipura, il Chakra del Plesso Solare

  6. Mercurio – Svadhisthana, il Chakra del Plesso Sacrale

  7. Luna – Muladhara, il Chakra della Radice

I pianeti soprasolari, Saturno, Giove e Marte sono i pianeti del Pensare, collegati al Sistema Neurosensoriale, il Sole è il pianeta del Sentire collegato al Sistema Ritmico ed infine i pianeti sottosolari Venere, Mercurio e Luna sono i pianeti del Volere, collegati al Sistema Metabolico e delle Membra. Infatti i pianeti sono collegati alle rispettive funzioni vitali del corpo eterico:


Pianeti Soprasolari, responsabili della conoscenza del mondo:

  1. Saturno: vita dei sensi, in cui la vita diviene percezione morta;

  2. Giove: vita dei nervi, in cui la vita viene liberata e trattenuta;

  3. Marte: vita del respiro, in cui la vita viene creata dalla parola;

Il Sole come diaframma del Cosmo, responsabile della comprensione del mondo:

  1. Sole: vita della circolazione, in cui la vita si espande e contrae:

Pianeti Sottosolari, responsabili dell’esistenza nel mondo:

  1. Venere: vita del metabolismo, in cui la vita diviene gli organi fisici;

  2. Mercurio: vita del movimento, in cui la vita diviene potenza;

  3. Luna: vita della riproduzione, in cui la vita rinnova se stessa.

I Sette Sacri Pianeti dell’alchimia sono il riflesso macrocosmico dei sette Genii Planetari, o Sette Arcangeli. Come nel macrocosmo esistono sette pianeti, così nel microcosmo esistono riflessi della loro natura spirituale: questi sono i metalli, i frutti delle viscere della Terra, le cui proprietà alchemiche riflettono il comportamento degli erranti pianeti nella volta celeste. (Urano, Nettuno e Plutone sono pianeti esterni che non fanno parte della catena planetaria della Terra che diede origine ai sette pianeti più la Terra). Inoltre, prima di passare nel corpo della Terra, gli influssi dei pianeti si riflettono nel corpo eterico dell’uomo formando sette centri astrali, delle ruote di corrente astrale, che prendono il nome di chakra nella tradizione orientale. Gli stessi influssi raggiungono poi il corpo eterico, formando i sette organi eterici, fondamentali per stabilire l’equilibrio vitale tra il corpo umano e il corpo del cosmo. Segue il nome del pianeta, quello del metallo, del chakra e infine dell’organo eterico:

  1. Saturno – Piombo – Sahasrara o Corona – Milza

  2. Giove – Stagno – Ajna o Terzo Occhio – Fegato

  3. Marte – Ferro – Vishuddha o Gola – Cistifellea

  4. Sole – Oro – Anahata o Cuore – Cuore

  5. Venere – Rame – Manipura o Plesso Solare – Reni

  6. Mercurio – Mercurio – Svadhisthana o Plesso Sacrale – Polmoni

  7. Luna – Argento – Muladhara o Radice – Genitali / Cervello


Centri radianti

Nella visione della pranosofia il corpo umano è l’espressione più perfetta delle Gerarchie Creatrici, ovvero le schiere angeliche, le quali trattennero l’Io dell’uomo nel loro grembo per più tempo possibile prima che questo si incarnasse del tutto a metà dell’Era Atlantidea. Le Gerarchie trattennero l’Io dell’uomo nel mondo spirituale affinché questo potesse infine abitare un corpo non troppo specializzato. Gli Spiriti di Gruppo dei minerali, dei vegetali e degli animali abitano infatti corpi che l’uomo ha man mano scartato nel corso dell’evoluzione sul piano spirituale e che per questo si sono cristallizzati sul pianto fisico-sensibile. Di conseguenza se guardiamo al corpo fisico di minerali, vegetali e animali, vediamo sempre un corpo più specializzato rispetto a quello generico dell’uomo che, nella sua imperfezione fisica, rappresenta la perfezione spirituale resa concreta.


Il corpo dell’uomo presenta una serie di centri che possono irradiare sia sostanza astrale, ovvero i chakra, che sostanza eterica, gli organi. Sia i chakra che gli organi possono divenire centri radianti, ovvero centri da cui per mezzo della concentrazione e dello stato indotto dall’emissione di prana, può essere emesso sia l’astrale che l’etere. Tuttavia i principali centri radianti utilizzati nella pratica della pranoterapia, sono le mani, a cui seguono le mani, gli occhi ed il cuore. Come già accennato, dal punto di vista della tradizione cristiana e dunque nell’interpretazione antroposofica, questi centri radianti corrispondono alle ferite dei chiodi della croce, della corona di spine e della lancia di Longino nel corpo del Cristo Gesù.


Si intuirà quindi che come il pranosofo anela al suo ideale che è il Cristo quale terapeuta cosmico, così l’evento della crocifissione e della morte in croce del Cristo Gesù, ha comportato una trasformazione completa di questi centri nell’umanità intera. Il Mistero del Golgotha, ovvero la concezione sovrasensibile dell’atto di supremo sacrificio compiuto da Cristo Gesù sul Monte Calvario, ha letteralmente aperto dei chakra ulteriori nelle mani, nei piedi, sulla fronte e nel cuore dell’uomo. Questo perché il Cristo Gesù, incorporando in sé l’archetipo originario dell’umanità, il cosiddetto Secondo Adamo, ha permesso di aprire questa possibilità sperimentando egli stesso le ferite dei chiodi, della corona di spine e della lancia di Longino. L’archetipo dell’uomo si è dunque evoluto per mezzo di ciò che il Cristo Gesù ha compiuto sul Golgotha. Tanto è vero che dopo la resurrezione il corpo fisico originario, il cosiddetto “fantoma”, è stato restaurato dalla Caduta divenendo il Corpo di Resurrezione del Cristo, il quale presenta le stesse ferite inflitte al Cristo Gesù sulla Croce.


Vediamo in dettagli i centri radianti.


Mano destra e Mano sinistra

appartengono al polo del metabolico e del ricambio, il quale è collegato al potenza dell’anima del volere. Le mani collegano l’uomo al futuro per mezzo del fare, dell’azione e dunque rappresentano il libero arbitrio innanzi egli eventi di destino, o karma. Dalle mani si esprime l’Io sotto forma di volere spiritualizzato, l’etere del calore. I chiodi della croce sono due, i quali rappresentano Lucifero e Ahriman, ovvero il Buon Ladrone e il Cattivo Ladrone crocifissi rispettivamente alla destra e alla sinistra del Cristo Gesù.


Lucifero è incorporato in Dismas, ovvero colui che verrà ammesso nel Regno dei Cieli immediatamente al Mistero del Golgotha, mentre Ahriman è incorporato in Gestas, il cattivo ladrone che verrà redento solo dall’uomo in connessione alla spiritualizzazione della materia. Lucifero si trova alla destra di Cristo Gesù e dunque alla sinistra dell’osservatore, governando la metà femminile dell’essere umano; mentre Ahriman si trova alla sinistra di Cristo Gesù e dunque alla destra dell’osservatore, governando la metà maschile dell’essere umano. La nostra mano sinistra è sotto l’influsso di Lucifero, mentre la nostra mano destra di Ahriman, il pranosofo dovrà dunque porre attenzione nell’equilibrare i due gesti.


Piede destro e Piede sinistro

Come le mani, appartengono al polo del metabolico e del ricambio, il quale è collegato al potenza dell’anima del volere. Tuttavia i piedi sono collegati al movimento verso uno scopo e dunque all’incontro con gli eventi di destino, o karma. I piedi conducono agli eventi, le mani permettono di scegliere come comportarsi innanzi a questi stessi eventi. Per questo motivo il chiodo della croce è unico: rappresenta l’unione dei due opposti innanzi al karma che pur essendo ineluttabile è tuttavia l’occasione per esercitare la libertà.


A differenza delle mani, i piedi sono posti sull’asse centrale della croce manifestando così la loro centralità e connessione con la verticale, il capo, per mezzo del cuore che si trova al centro. I piedi sono gli organi connessi col Cristo, in quanto Ichthys, ovvero il Pesce, essendo il Cristo colui che viene nell’Era dell’Ariete quale “Agnello di Dio che toglie i Peccati del Mondo” per portare l’uomo nell’Era dei Pesci, l’era in cui l’Io diviene finalmente incarnato completamente nella figura umana e si connette alla potenza dell’anima del pensare.


Occhi

I due occhi ed il Terzo Occhio formano un centro radiante composto da più sotto-centri, ovvero l’occhio destro, l’occhio sinistro ed il Terzo Occhio. Insieme formano un “diadema” che scende dalla fronte fino al volto. Gli occhi appartengono al polo neurosensoriale, il quale è collegato al potenza dell’anima del pensare. La Corona di Spine posta sul capo del Cristo apre una serie di punti radianti posti tutt’intorno al capo, i quali sono l’espressione più immediata del Chakra della Corona, il più elevato, che tuttavia si esprime più direttamente in connessione con il Chakra del Terzo Occhio. Ciò che viene ricevuto come Ispirazione dal Chakra della Corona viene tradotto in Immaginazione nel Chakra del Terzo Occhio. I due petali di questo chakra rappresentano l’occhio destro e sinistro che si uniscono nel centro in mezzo alla fronte, posto alla radice del naso, chiamato anche “trono dell’Io”, in quanto è dove si ancora nel corpo fisico. Si tratta di una visione per immagini o di un pensare per immagini, la capacità di vedere le forme-pensiero, esteriormente connessa alla visione.


Originariamente questo centro radiante era rivolto verso il mondo spirituale: si trovava come terzo occhio esterno nei Lemuriani ed era capace di percepire direttamente il Mondo Astrale in Immaginazioni. Successivamente dopo la Cacciata dal Paradiso Terrestre il Terzo Occhio si ritirasse all’interno del capo, e con la formazione del Sole e della Luna venne a formarsi sia l’uomo solare che la donna lunare, così come l’occhio destro solare e quello sinistro lunare. La visione che inizialmente era interiore divenne progressivamente esteriore per effetto “dell’apertura degli occhi” da parte di Lucifero da un lato, e della progressiva materializzazione del mondo fisico da parte di Ahriman. Quando il pranosofo pensa agli occhi deve immaginarli come ferite che espongono l’anima all’esterno, facendovela riversare: da qui il detto “gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Quando gli occhi vengono redenti dalla visione interiore corrotta da Lucifero e da quella esteriore corrotta da Ahriman, divengono potenti strumenti di irradiazione dell’etere della luce, il quale si traduce nella “luce degli occhi”, percepibile nello sguardo.


Cuore

Il cuore appartiene al polo ritmico, il quale è collegato al potenza dell’anima del sentire. Il cuore si trova a metà strada tra il capo, con il centro radiante degli occhi, e le mani ed i piedi, con i loro centri radianti, dunque nell’uomo tripartito, il sentire si pone come centro di scambio e mediazione tra il pensare ed il volere. Il cuore come centro radiante è indicato dalla penetrazione della lancia del centurione Longino nel costato del Cristo, testimoniando così la sua morte. Con questa azione Longino salva il corpo del Cristo dal dileggio che venne fatto dei corpi dei due ladroni, ai quali le guardie del Sommo Sacerdote Caifa spezzarono il cranio, le braccia e le mani, indicando simbolicamente che Lucifero e Ahriman sono falsi Messia. Infatti Isaia aveva pronunciato la protezione secondo la quale al Messia “Non un osso di Lui verrà spezzato” e così fu. Questo permise al Cristo di operare la restaurazione completa del fantoma dell’uomo per mezzo della resurrezione penetrando spiritualmente perfino nelle ossa. La Lancia di Longino penetra precisamente nel fianco destro tra la 4° e la 5° costa.


Questa precisa collocazione indicata dalla tradizione cristiana è un’indicazione esoterica altrettanto precisa. Infatti le coste della cassa toracica sono 7, come le Epoche di Cultura le quali sorgono con l’Antica Epoca Indiana, chiamata anche Era Astrologica del Cancro. Il Cancro, segno lunare, a sua volta rappresenta le forze del torace con la sua capacità di racchiudere il Cuore, l’organo solare per eccellenza, associato al Leone, segno solare appunto. Se dunque paragoniamo le costole alle epoche di cultura, abbiamo che la 4° Epoca è quella Greco-Romana, mentre la 5° è quella Attuale, Europea. Il Cristo viene esattamente nella transizione tra la 4° e la 5° Epoca, ovvero nella transizione tra l’Era dell’Ariete e quella dei Pesci. La Lancia rappresenta l’Io che in una prefigurazione del futuro dell’umanità deve giungere ad albergare nel cuore in quello che Steiner chiama il “pensare del cuore”. Il sangue e l’acqua sgorgati dalla ferita della Lancia rappresentano l’etere del calore (sangue) e l’etere del suono (acqua) che insieme hanno proprietà risananti, avendo la capacità di “ridare la vista” a Longino, ovvero di fagli vedere con gli occhi del cuore. Alchemicamente il sangue rappresenta il principio maschile e l’acqua quello femminile, che in Cristo sono uniti, così come Ahriman e Lucifero sono in equilibrio.


La “Lancia del Destino” è dunque tale poiché rappresenta il destino dell’umanità. In un senso più ampio può rappresentare la 4° Era Atlantidea e la 5° Era Post-Atlantica, segnando dunque la progressiva discesa dello Spirito Solare del Cristo verso la Sfera Terrestre e dunque l’incarnazione in Gesù di Nazareth. Tuttavia il significato è lo stesso su un livello più cosmico, ovvero l’Io cosmico che si avvicina sempre di più all’uomo individualizzato. Il centro radiante del cuore diverrà tale solo quando il pranosofo abbia creato i sei petali mancanti del chakra del cuore, 6 sono stati creati dalle Gerarchia e 6 dovranno essere creati dall’uomo, completando così i 12 petali.


L’Uomo-Angelo

Quando l’essere umano avrà compiuto la sua evoluzione terrestre, non sarà più dotato di un corpo fisico, bensì solo di un corpo eterico. Del corpo fisico avrà tuttavia ancora il puro archetipo, il “fantoma”, il quale fu restaurato dall’azione del Cristo per mezzo del Mistero del Golgotha.

Il suo arto superiore sarà allora il Sé Spirituale, noto nell’antica India come Manas: per mezzo di questo nuovo arto spirituale l’uomo sarà contemporaneamente se stesso e nel Cosmo. Scorrerà dunque nei processi vitali del Cosmo, come ora fa la Gerarchia degli Angeli.

L’unione delle forze microcosmiche del corpo eterico, di quelle macrocosmiche del corpo astrale, darò origine ad una nuova stella, una stella a sette punte, l’Eptagramma. Questa è la Stella dell’Uomo-Angelo ed è nella Metamorfosi del Futuro Giove l’umanità nel suo complesso avrà raggiunto questo stadio evolutivo.


Disclaimer

Al fine di evitare equivoci ricordiamo che la Pranoterapia non ha nulla a che fare con la Medicina, solo il medico può diagnosticare e curare le patologie psicologiche. Il Pranoterapeuta si occupa del mantenimento del benessere della persona, così come di disarmonie presenti in assenza di patologie organiche o psichiche. Quella del Pranoterapeuta è una libera professione nell’ambito delle discipline olistiche disciplinata dalla Legge Numero 4, del 14 Gennaio 2013.

0 commenti

Post correlati

Mostra tutti
2. ROSA.png
bottom of page