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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

Le 13 Notti Sante – Prima Parte: 24–31 dicembre

Aggiornamento: 8 dic 2023

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The Light of the World – William Holman Hunt (1851–1853)



A seguire le indicazioni riguardo le Quattro Settimane d’Avvento, ecco le indicazioni date da Rudolf Steiner all’allievo Herbert Hahn per lavorare esotericamente nelle Dodici Notti Sante. La traduzione è a cura di Laura Zanutto, rivista poi da Mark Willan e con il contributo fondamentale di un madrelingua tedesco che vuol rimanere anonimo. Le traduzioni sono state ulteriormente riviste.


Essenzialmente esistono due versioni delle sequenze delle meditazioni zodiacali praticate attualmente nel movimento antroposofico nelle Notti Sante: 1. La versione di Herbert Hahn, che proviene direttamente da un colloquio esoterico con Steiner; 2. La versione di Sergej O. Prokofieff, frutto di una rielaborazione delle indicazioni cristologiche di Steiner.


Entrambe le sequenze hanno un profondo significato, che si disvela in particolare nel momento in cui vengano messe in parallelo. Le due sequenze non sono infatti mutuamente esclusive, ma anzi descrivono il processo da due punti di vista complementari.


In generale possiamo dire che la versione di Hahn procede secondo la sequenza zodiacale dell’anticipazione dell’anno futuro, cioè da Capricorno-Gennaio fino a Sagittario-Dicembre. Questa è essenzialmente la sequenza di incarnazione, che comincia dal Capricorno e si conclude col Sagittario; mentre quella di Prokofieff procede secondo la sequenza zodiacale della corrente di escarnazione, ovvero dai Pesci all’Ariete. In sostanza la sequenza di Hahn è legata al ciclo dell’anno vissuto come esperienza iniziatica, cioè al farsi sacro del Tempo; mentre quella di Prokofieff è legata alla costituzione occulta in dodici membra, che comprende le dieci Gerarchie Spirituali, ascendendo dall’uomo ai Serafini, per culminare nella Trinità, con lo Spirito Santo ed il Figlio, avendo il Padre come Tredicesimo. La descrizione dell’anatomia celeste dell’Adam Kadmon, la melotesia zodiacale, segue da vicino le meditazioni di Prokofieff.


Prokofieff, quando scrisse il libro sulle Notti Sante (1986) non era a conoscenza delle indicazioni date ad Hahn (ritrovate solo nel 2013) e si è basato sulla sequenza cosmica della costituzione occulta dell’Adam Kadmon, la quale, tuttavia, non ha alcun nesso con la previsione dell’anno successivo. Questo è possibile solo con la sequenza da direttamente da Steiner ad Hahn. La sequenza di Prokofieff ha valore cosmico, quella di Hahn temporale.


Hebert Hahn fu insegnante della scuola Waldorf e un discepolo esoterico di Steiner, membro della Cerchia dei Giovani. Steiner gli affidò il compito di portare le "Libere Lezioni di Religione" nella scuola Waldorf per i bambini che non appartenevano ad alcuna denominazione religiosa, nonché del Servizio Domenicale, che consisteva in un culto rinnovato ed adattato per la scuola. Ora, molti leggendo le "Indicazioni Esoteriche per il Natale" non riconoscono in esse le parole e le espressioni usuali di Steiner. In un certo senso, infatti, è così. Infatti, dobbiamo tenere presente che queste indicazioni furono date nel contesto di un colloquio esoterico: è noto che Steiner non permetteva ai discepoli esoterici di prendere appunti durante i colloqui e le lezioni esoteriche stesse, ma solo di mettere per iscritto ciò che si ricordava. Ne consegue che le indicazioni che leggiamo non sono le dirette parole di Steiner bensì quelle di Hahn, le parole che ricordò a memoria di quel colloquio avuto intorno al 1920.


Ora, non si deve cadere nella tentazione di voler escludere una o l'altra sequenza, bollandone una come "giusta" e l'altra come "sbagliata". Le vie del mondo spirituale sono infinite. È necessario comprendere che l’esoterismo è un insegnamento vivente che non può essere ridotto ad un rigido sistema morto. Nell’esoterismo tutti i punti di vista convivono: questo è il messaggio di Steiner e della scienza dello spirito. Quella di Hahn e Prokofieff sono dunque due prospettive con diversa funzione che possono essere contemplate contemporaneamente a diversi livelli.


In ogni caso, se ci si vuole rifare direttamente al lavoro di Steiner o se si ha interesse riguardo ai sogni profetici, allora ci si potrà concentrare nelle meditazioni sulla sola sequenza trascritta da Hahn, che comincia da Capricorno come previsione del mese di gennaio dell’anno successivo, fino alla notte del Sagittario col mese di dicembre.


Per “notte” si intende dal tramonto del giorno precedente all’alba del giorno successivo cominciando dalla Notte Santa del 24/25 dicembre, alla soglia di cui si sarà arrivati in coscienza attraverso il processo descritto nelle Quattro Settimane d’Avvento. Ogni notte porta con sé un Simbolo ed un Mistero, che sono la chiave per la meditazione della Notte Santa in questione.


Alle Dodici Notti Sante, si aggiunge poi una 13° Notte conclusiva, che pur non essendo presente negli scritti originali di Hahn, è pervenuta attraverso la tradizione orale nel movimento antroposofico, seppur con diverse sfumature ed in un certo senso implicita anche nella versione di Prokofieff.

Notti Sante

Schema generale delle due sequenze delle Notti Sante


Mediteremo anche le Virtù Zodiacali come descritte da Madame Blavatsky e successivamente confermate da Steiner insieme ai poteri che conseguono alla pratica della Virtù corrispondente. Attenzione però, le Virtù non sono ciò che il segno zodiacale possiede già da tutto principio, alla nascita di colui che nasce nel segno, piuttosto sono quelle qualità dell’anima che derivano dalla sublimazione dei tratti caratteriali tipici del segno. Tali Virtù Zodiacali sono collegate alla sequenza zodiacale di Hahn, essendo entrambe queste indicazioni di Steiner legate intimamente alla sequenza temporale del ritmo dell’anno, con la successione dei mesi:

Virtù Zodiaco

Le Virtù Zodiacali in ordine di Segno


Ciò che sogniamo nelle Notti Sante rappresenta il significato spirituale di ciò che accadrà nella vita di veglia del mese corrispondente dell’anno successivo, cominciando da Gennaio (Capricorno). È dunque importante essere ben desti durante il dì al fine di prepararci alla Notte Santa, ed al contempo predisporci ad accogliere l’impulso spirituale in Immaginazioni intessute dalle Gerarchie Spirituali durante la notte. Tiziano Bellucci fa notare che Steiner tocca un tema simile quando Steiner parla dei ceppi che i druidi facevano bruciare durante le Notti Sante, formando delle immaginazioni nel fuoco, dando indizi divinatori sull’anno a venire.


Come meditare le Notti Sante

In virtù di quanto detto, nelle Tredici Notti Sante, 12 + 1, si apre la possibilità per coloro che sono sulla via esoterica della scienza dello spirito, di sperimentare profeticamente gli eventi che accadranno nell’anno a venire. Tali rivelazioni possono giungere in due modi: inconsciamente, cioè attraverso l’attività di sogno oppure consciamente, attraverso la meditazione. Solo a coloro che siano sulla via esoterica è concesso sperimentare entrambe le modalità, di sogno e meditativa.

Per quanto riguarda la modalità inconscia, essendo l’attività del corpo eterico meno disturbata dalle impressioni dei sensi in questo inizio inverno,  al momento dell’addormentarsi, il polo inferiore del corpo fisico-eterico si apre alle impressioni delle Gerarchie. I sogni fatti in queste Notti Sante saranno quindi presi per sogni dal contenuto, almeno in parte, premonitore.

Per quanto riguarda la modalità meditativa, è necessario prepararsi durante la giornata, con coscienza di veglia ben desta e rivolta all’atmosfera della Notte Santa che si andrà a sperimentare, leggendo le indicazioni di Steiner. La veglia prima della Notte Santa in sé rappresenta l’Avvento della singola Notte Santa. Una volta giunto il tramonto o prima di addormentarsi, si deve creare lo spazio ed il tempo sufficiente per meditare, secondo le fasi:

  1. Concentrazione, attraverso la liberazione dello spazio interiore da istanze animiche (pensieri vaganti, emozioni contrastanti, brame etc.);

  2. Meditazione immaginativa del Simbolo e del Mistero della Notte Santa (evidenziato in grassetto nel testo della traduzione);

  3. Cancellazione dell’immaginazione così costituita e contemplazione dello spazio vuoto creatosi, con le sue forze;

  4. Uscita dalla meditazione.

Si medita da seduti, il corpo rilassato, la respirazione costante in quattro tempi (inspirazione, pausa, espirazione, pausa). La stanza deve essere abbastanza calda, silenziosa così che il corpo divenga un supporto per la meditazione, senza che le impressioni sensorie risaltino. I piedi devono poggiare completamente a terra, meglio se con una calzatura comoda (anche solo le calze), tutto il corpo deve essere a suo agio. Gli avambracci appoggiati sulle cosce, le mani lievemente aperte posate sulle ginocchia. Lo schienale della sedia, anche leggermente imbottita, aiuta la schiena a stare diritta e la testa così ben eretta sul collo. Gli occhi socchiusi. L’illuminazione deve essere simile a quella naturale.


Un consiglio: si accenda una candela all’inizio della meditazione per sancire l’inizio dell’atto, creando così lo spazio ed il temp di “illuminazione” della coscienza. La candela accesa può essere posta davanti alla vista del meditante, così che sia la prima e l’ultima cosa che si vede. All’uscita dalle meditazione si aprono lentamente gli occhi, si rimane nella posizione del meditante fin quando non ci si sente pronti a sciogliere la posizione, spegnendo la candela (con uno spegnicandela o con le dita bagnate, mai con il soffio).


Si annotino brevemente, su un diario ordinato cronologicamente, tutte le immagini e le parole che sovvengono durante o dopo la meditazione. Lo stesso vale per le immagini di sogno così come per i segni e sincronicità che possono venirci incontro durante la vita di veglia nei giorni delle Notti Sante.

Per le Notti Sante Il 24 dicembre iniziano le 12 Notti Sante. Le 12 Notti Sante sono simboli per le 12 forze dell’anima che vivono in noi. E così questa indicazione è valida per sempre, non solo per le 12 Notti Sante. Il 1° gennaio, a mezzogiorno abbiamo il Sole il più possibile vicino alla Terra ed è per questo che ci sono proprio cinque giorni e mezzo prima e cinque giorni e mezzo dopo, che è il tempo delle 12 Notti Sante. In queste serate, le più buie dell’anno, siamo più vicini allo Spirito del Sole, e questo significa che il Sole Spirituale che splende dall’interno della Terra, rende trasparente e illumina tutto dall’interno, non come dopo, quando il Sole illumina la Terra dall’alto, dall’esterno. Si deve intraprendere queste 12 Notti Sante perfettamente svegli e ben consapevoli. È importante che la prima sera (24 dicembre) si rimanga svegli fino all’una o alle due del mattino. Le altre notti, se possibile, cercare di andare a letto regolarmente, allo stesso tempo, è di capitale importanza vivere un ritmo regolare in questo momento, se questo non è possibile nella vita attiva, si deve cercare di fare così internamente; Coloro che non possono restare in silenzio nella vita esterna dovrebbero cercare costantemente di essere interiormente consapevoli della sacralità del tempo. È importante svolgere le mansioni quotidiane senza perdere di vista questa consapevolezza, la sacralità del tempo, non consentendo a nulla di malsano, nessun movimento sgradevole, minaccioso o preoccupante di entrare nell’anima, rimanendo sempre vigili e rigorosi con sé stessi in questo senso. Durante l’esperienza del Natale, con le sue 12 Notti Sante, seminiamo il seme per i prossimi 12 mesi. Pertanto questi 12 giorni sono importanti, se per esempio facciamo errori il primo giorno, poniamo un seme, che, nel primo mese, germinerà negativamente nel sangue. Dobbiamo cercare di passare i 12 giorni santi correttamente, secondo la legge, perché ogni anno abbiamo bisogno di lavorare sulla nostra rinascita e non possiamo perdere un anno.

Commento

È bene notare che questo periodo dell’anno, formato dalle Dodici Notti Sante è del tutto particolare. Esso è infatti la differenza tra l’Anno Solare e l’Anno Lunare:

  1. L’Anno Solare è costituito da 365 giorni, che porta in sé il ritmo fisico dell’uomo;

  2. L’Anno Lunare è costituito da 354 giorni, che porta in sé il ritmo fisico della donna;

  3. 365 – 354 = 11

Ne risulta quindi una differenza di 11 giorni, 12 se consideriamo l’anno bisestile. Ciò significa che le Dodici Notti Sante si collocano dunque in un limbo temporale, dove sia il tempo che lo spazio assumono uno stato di quiete che si riflette nella quiete del corpo eterico della Terra e quindi dell’uomo. La Terra “trattiene il suo respiro” e così il corpo eterico dell’uomo rimane in uno stato di quiete. L’anima della Terra si trova ora verso il Centro della Terra stessa, dove risiede l’Io del Cristo.


Essendo il corpo del ritmo è anche il corpo del tempo, al rallentare del ritmo dell’eterico, corrisponde una minore attività del corpo fisico che dunque risulta meno propenso a imprimere nei sensi le percezioni fisiche. Ciò protegge il corpo eterico raffinando la sua percezione, che dunque si rivolge verso l’interiorità, nel sovrasensibile. L’eterico diviene così capace di sperimentare il processo che ha portato a compimento la transizione “da Gesù a Cristo”, come ricapitolata nell’intero anno secondo il calendario delle feste. Tale sperimentare le forze del Cristo cambia la composizione del sangue, divenendo esso progressivamente più permeato dalle forze cristiche.


Nel periodo delle Notti Sante non vi possono essere lezioni della Scuola Esoterica, così come incontri rituali dei vari ordini esoterici occidentali, in quanto i Maestri si ritirano all’Oriente Eterno, il Sole Spirituale, tornando solo dal 7 gennaio in poi. Nelle parole di Steiner:

La ragione per cui nessuna cerimonia può esser condotta nelle riunioni delle nostre fraternità esoteriche durante i giorni dell’apparizione del Cristo, tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, è che coloro che chiamiamo i Saggi Maestri dell’Oriente si ritirano durante questo periodo nel loro santuario al fine di raccogliere da là le forze che saranno dunque da loro conferite con maggior forza sull’intera umanità, così come sulle nostre fraternità esoteriche. – Citato da una lezione di istruzione tenuta ad Hanover il 31 dicembre 1911, pubblicata in Freemasonry and Ritual Work, SteinerBooks, 2007, p. 313

Se per assurdo venisse celebrata una cerimonia rituale in una delle Dodici Notti Sante, il sacrificio compiuto sarebbe vano e paradossalmente andrebbe ad agire in senso contrario. Questo perché i Maestri non sono presenti e non possono passare l’atto di servizio agli Arcangeli. Questo è invece il periodo dell’anno in cui è auspicabile pregare nonché meditare, ricordando la via di Abele. Infatti nella Comunità dei Cristiani viene celebrato l’Atto di Consacrazione dell’Uomo in ognuno dei giorni delle Dodici Notti Sante.

24/25 Dicembre – 1° Notte Santa – Gennaio – Capricorno
La vigilia di Natale, quando Cristo è nato nell’anima, l’anima chiede: posso essere ascoltata con tutte le mie debolezze, i miei difetti e le mie passioni? Simbolo: La Stalla di Betlemme, nella cui umiltà e povertà è nata la Luce del Mondo. La Voce del Silenzio penetra l’anima e insegna ad affermare con gioia il bene in noi e negli altri. Capricorno. Lo Spirito Divino è nato nella Materia. Spirito e Materia. L’Alfa e l’Omega si toccano e nasce la vita. Mistero: L’anima che anela nell’oscurità di una foresta senza sentieri.


Commento

Il 24 dicembre, la Vigilia di Natale, è il Natale dell’essere umano con Adamo ed Eva, nel Paradiso Terrestre. Tradizionalmente in questa notte si celebrano Santa Eva e Santo Adamo. Questa ricorrenza tradizionale ci ricorda che il “peccato originale” non è solo da ricordare per la Cacciata dal Paradiso, ma anche il momento in cui l’uomo acquisì indipendenza dagli dei, gli Elohim, attraverso l’influsso luciferico. Lucifero è il “Portatore di Luce” aprendo gli occhi all’uomo, un atto che diventa “peccato originale” nel momento in cui questa Luce viene trattenuta nell’uomo per il suo egoismo, confondendo così il messaggero con il messaggio, cioè il Portatore con la Luce, la Luce del Cristo “Christus verus Lucifer” dei Rosacroce. Mentre Lucifero vuole portare la Luce affinché ci si disincarni, disinteressandoci della materia, il Cristo viene con la sua Luce nella materia, proprio nell’ora più buia in cui tutta la materia è più solida, più oscura.


L’Inverno è la solidificazione dell’essere dell’Anno, è il momento in cui il Mondo Fisico si trova più isolato dalla condizione di Paradiso Terrestre. Questo è ciò che viene indicato nel Mistero. È lo stesso sentimento di Dante “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”. È l’ora in cui il Mondo Fisico si mostra in tutta la sua spoglia nudità, esponendo tutti i difetti, prima coperti dalla magnifica coltre delle produzioni di Madre Natura. Ora la Natura sta morendo, si aggira come una vecchia strega (che poi vedremo nella Befana). L’uomo si trova nudo davanti alla dura realtà dell’inverno. Perfino le Stelle sono cadute sottoforma di neve. Ecco che quando tutto sembra ormai perduto per l’uomo, nella Stalla di Betlemme nasce la Luce del Mondo.


Il Capricorno è un essere diviso eppure unito: terrestre nella sua parte caprina, acquatico nella sua parte di pesce. Il suo dualismo non è un limite ma l’espressione di una conquista dell’alto e del basso, il cui punto di unione è la coscienza individuale. È l’essere che, solo, scala la Montagna dell’iniziazione, riuscendosi ad elevare quanto si approfonda negli abissi oceanici. Lo Spirito tocca la Materia, che è spirito condensato, e dalla loro unione nasce una nuova vita, il bambino. Al Capricorno è associata la virtù del Coraggio, in quanto è necessario per affrontare tanto le altezze che gli abissi. Perseverando nel Coraggio si ottiene il Potere di Redenzione, cioè la capacità di spiritualizzare la materia.


Adam Kadmon: Pesci

Dal punto di vista della costituzione occulta in dodici membra dell’Adam Kadmon, l’uomo, la futura Decima Gerarchia, porta le forze della Regione dei Pesci. Il Cristo è l’Ichthys, il pesce per l’appunto che fa dei discepoli gli apostoli, i “pescatori di anime”, in particolare riferendosi a Pietro e il fratello Andrea. Quando nell’Era Iperborea, il Sole si staccò dalla Terra, il Cristo si separò dalla Terra: era l’Era dei Pesci. La Terra diviene la metà oscura irradiata dalla metà luminosa, il Sole. Quando lo Spirito Solare del Cristo si è unito alla Terra divenendone l’Io, in quel momento, è stato posto il seme della futura evoluzione della Terra in Sole stesso. Ciò si compirà quando sarà nuovamente l’Era dei Pesci. Il Mistero del Golgotha anticipa l’Era dei Pesci, cominciata nel 1400, in cui ci troviamo ancora oggi (fino al 3500 circa).


L’Iniziazione dei Pesci consiste nella comprensione di questo nesso tra il Sole e la Terra nell’Era dei Pesci passata, presente e futura. Zarathustra fu il Maestro di Saggezza che ricevette questa iniziazione nell’Epoca Persiana, risvegliata poi al momento in cui l’Io di Zarathustra sperimenta la stessa iniziazione come Gesù di Nazareth da parte di Giovanni Battista. L’uomo diverrà la Decima Gerarchia, superiore ai Serafini, gli Spiriti della Libertà, nel momento in cui il Cristo, il Pesce, nascerà completamente nel mare dell’anima umana. L’allontanamento del Sole ha avuto come conseguenza la polarizzazione verticale dell’organismo umano che, compenetrato da parte dell’Io prima e del Cristo poi ha fatto sì che l’uomo diventasse un essere eretto: i Pesci corrispondono nella melotesia dell’Adam Kadmon i piedi e dunque la possibilità di prendere rapporto  verticale con la Terra.

25/26 Dicembre – 2° Notte Santa – Febbraio – Aquario
Notte di Giovanni. L’aquila dell’anima volteggia in alto sulle sue ali, guardando indietro da una grande altezza e osserva la propria vita. Ora l’uomo riconosce le leggi del Karma. Mistero: scegliere il sentiero stretto e difficile o la via larga e semplice. Per colui che è nato dalla carne è difficile trovare il sentiero dello spirito. Bhagavad Gita: una vita egoista o una vita dedicata all’umanità?


Commento

Il 25 dicembre è il Natale di Gesù della stirpe di Nathan, di cui si narra nel Vangelo di Luca. Egli è l’anima paradisiaca di Adamo che, rimasta intoccata dalla Cacciata dal Paradiso, si incarna per la prima volta sulla Terra. Egli è il bambin Gesù che viene visitato dai Pastori, adombrati da una schiera angelica, manifestazione del corpo delle trasformazioni del Buddha, il Nirmanakaya Buddha. Gli Angeli sono gli antichi dei pagani che sono venuti per lodare la venuta dell’Adamo ancora in forma di Angelo, sulla Terra. L’atmosfera è quella che nella Meditazione della Pietra di Fondazione viene detta di Rimembranza nello Spirito (Ricordo nello Spirito): i Pastori nella più profonda umiltà giungono a Gesù bambino adorandolo. Sono le forze animali del passato, l’astralità purificata che riconosce nel Gesù Nathanico il Secondo Adamo venuto sulla Terra per redimere l’essere umano dalla sua condizione di privazione dal Paradiso Terrestre.


I Pastori rappresentano anche la comprensione delle leggi del Karma, inscritto appunto nel corpo astrale, e che deve essere adempiuto con il superamento delle passioni, cioè il gregge di pecore che i Pastori conducono. È chiamata anche la Notte di Giovanni l’Evangelista, rappresentato con l’Aquila, in quanto è dalle altezze spirituali che si può contemplare le incarnazioni passate. Giovanni è Lazzaro che ha la sua iniziazione sotto il segno della morte, lo Scorpione, ma viene iniziato dal Cristo stesso che lo fa risorgere, trasformando così il segno stagnante dello Scorpione in quello dell’aria pura dell’Aquila.


Tale significato è preservato anche nel mito con Ganimede, il coppiere degli dei, che viene rapito da Zeus sottoforma dell’Aquila. Il coppiere è colui che unisce tutti gli dei in banchetto, facendo condividere tra loro il vino, simbolo della vita; gli dei sono le forze dei Pianeti che agiscono nel tema natale nonché nella successione dei settenni nella biografia. Ganimede vede Zeus nella sua forma divina e muore, divenendo però eternato sottoforma della costellazione dell’Aquario. All’Acquario è associata la virtù della Discrezione, cioè della comprensione dei limiti esteriori, che quando interiorizzata diviene Potere Meditativo, ovvero lo scioglimento dei limiti interiori.


Adam Kadmon: Aquario

Sono gli Angeli la Gerarchia illuminata dalla Regione dell’Aquario. Trovandosi ora nella condizione che l’uomo avrà solo nel Futuro Giove, il loro corpo inferiore è il corpo eterico, che negli elementi corrisponde all’acqua. L’Angelo nel Mondo Fisico può assumere sembianze, di sua volontà, attraverso l’acqua. Essendo l’eterico la sede della vita, gli Angeli prendono il nome di Figli della Vita. Tanto l’Antica Luna che il Futuro Giove si svolgeranno nell’acqua eterica. Nell’Antica Luna, dove lo stato più denso era l’acqua del mondo eterico, gli Angeli passarono il loro stadio umano. L’uomo che si trovava allo stadio animale, ricevette dagli Angeli i liquidi del suo corpo, il sangue e la linfa. Il corpo eterico è anche sede della memoria, così che gli Angeli Custodi sono portatori della memoria futura di ogni singolo uomo.


Fu Giovanni Battista a ricevere l’iniziazione dell’Aquario, essendo egli stesso tale. Egli poteva percepire la Terra come trasparente, vedendo così la realtà del Cristo. Il battesimo serviva a far sì che gli uomini sperimentassero un momentaneo distacco dell’eterico dal fisico, così che potevano contemplare anch’essi il Sole che sarebbe venuto nel mondo. Il Battista era solito stare con le gambe a mezz’acqua: le gambe sono la parte del corpo dell’uomo associata all’Aquario, le due colonne che si ergono, elevando e distaccando l’uomo dalla Terra.


L’Angelo Custode è Dio agli occhi del profano. In verità egli è il paragone che l’uomo giungerà ad essere nel Futuro Giove: l’Angelo è l’immagine del Sé Spirituale (Manas) che si rispecchia nel corpo astrale. Tale è l’immagine dell’Aquario. L’Era dell’Aquario (che comincerà nel 3500 circa) sarà il tempo in cui il Sé Spirituale arriverà all’umanità, come prima di questo tempo giunse agli iniziati, attraverso il coro degli Angeli che invierà immaginazioni al Sé Spirituale dell’uomo nella Sesta Epoca Russo-Slava. Il primo passo verso questa “cultura del Manas” è la vivificazione del pensare dal morto cervello fisico a quello eterico. Questa è la precondizione affinché l’uomo percepisca i segni inviati come sincronicità dall’Angelo Custode.

26/27 Dicembre – 3° Notte Santa – Marzo – Pesci
Le tre Notti del Giglio Bianco. L’anima riconosce di non potersi soffermare in alto e di essere tirata di nuovo giù verso il basso, poiché ha in sé ancora molto peso terreno. L’anima comincia coscientemente a purificare il corpo terreno, considerando “Viatico Santo” ogni cibo. “Io sono il pane…” “Noi veniamo dal pane, viviamo del pane lungo il percorso di formazione e ritorniamo al pane”. Mistero: Mai dimenticare la Meta delle mete lungo gli ampi percorsi nel Regno Terreno.


Commento

Questa è la prima notte del Giglio Bianco. Il Giglio Bianco, fiore a sei petali, è il simbolo che definisce questa prima parte delle Notti Sante, che vanno dal 24 al 31 dicembre. Infatti vedremo che nell’insieme queste 7 notti + 1, formano l’Esagramma, il simbolo del macrocosmo e dunque dell’anima paradisiaca di Adamo prima della formazione dell’individualità spirituale, l’Io, rappresentato invece dal Pentagramma, il simbolo del microcosmo. L’8° Notte rappresenta il culmine e la fine del processo di formazione dell’Esagramma. La purezza del Giglio, cioè dell’anima prima dell’incarnazione, quando ancora diffusa negli spazi cosmici, è anche il simbolo che descrive il corpo astrale e dunque i Pastori.


Da un altro punto di vista, le Notti Sante dal 24 al 31 dicembre rappresentano il periodo Post-Mortem: se le Quattro Settimane d’Avvento sono la ricapitolazione delle vite passate, contemplate poi nella 1° Notte Santa, il 24 rappresenta la morte (la Cacciata dal Paradiso Terrestre) e così le successive Notti Sante non sono che l’ascesa alle sfere celesti dei Pianeti nella vita post-mortem: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno, per arrivare alla Mezzanotte Cosmica che corrisponde alla Mezzanotte del 31 dicembre, la Notte di San Silvestro.


Il pesce è associato al pane come alimento nei Vangeli: basti pensare al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nella Notte dei Pesci, è il cibo che deve essere assunto come atto sacrale. “Non di solo pane vive l’uomo” è il modo in cui il Cristo riesce a superare in parte la tentazione di Arimane di trasformare le pietre in pane. Tuttavia se è vero che l’uomo vive “anche di spirito” finché è in un corpo fisico dovrà cibarsi del pane. Questo è l’Aculeo Arimanico, che rimane e lega il corpo dell’uomo alla materia terrestre e dunque al materialismo. È necessario dunque appellarsi al senso del sacro per rendere sacro anche il cibo, ovvero ciò che ci lega alla sfera terrestre. Il Cristo-Pesce viene per trasmutare anche il Pane in un sacramento “Questo è il mio corpo offerto per voi in sacrificio”, è la materia ricolma di vita e trasmutata dalle forze solari in nutrimento. Nutrito il corpo si può coltivare lo spirito.


La virtù dei Pesci è la Magnanimità che se praticata diventa Amore, che ritroveremo nella successiva notte. Zarathustra come Maestro di Saggezza o Mahatma “Grande Anima” sacrifica il suo Io affinché i veicoli del Gesù di Nazareth vengano abitati dal Cristo. Il Cristo, come Pesce, si dona all’umanità essendo egli stesso l’Amore in Persona della Trinità.


Adam Kadmon: Capricorno

La Regione del Capricorno è legata a coloro che sull’Antico Sole erano umani, gli Arcangeli. Sono dunque chiamati Spiriti del Fuoco. Il loro stesso essere fu intessuto della Luce del Sole che si distaccò dalla massa di Saturno e di Giove. Se inizialmente intesserono la luce esteriore, ora intessono la luce interiore. Il Sole di Mezzanotte che si contempla chiaroveggentemente nel periodo di Natale ha intorno a sé una corona aurea composta dai 12 Arcangeli, questi sono gli Ameshaspentas di Zarathustra, i cui raggi si solidificarono poi nei 12 nervi cranici nel corpo dell’uomo.


Sono gli Arcangeli stessi a ispirare le Dodici Notti Sante, avendo per primi accolto l’impulso del Cristo nell’Epoca Persiana. Maria nel Vangelo di Luca ricevette l’annuncio dall’Arcangelo Gabriele. L’Arcangelo Michele, nella cui epoca ci troviamo, ispira l’universalità ed il cosmopolitismo, così come aiuta l’uomo a giungere al pensare vivente. Il Capricorno forma nella melotesia le ginocchia: esse sono la volta cranica delle membra, così che quando l’uomo sarà Arcangelo sulla Futura Venere, il capo si formerà da queste.


Il Cristo ha un particolare legame con gli Arcangeli, in quanto entra nel corpo del Gesù di Nazareth attraverso la loro Regione del Capricorno: in questo modo il Cristo viene non per battezzare con l’acqua, bensì con il Fuoco. Il Fuoco è infatti l’elemento con cui l’Arcangelo forma il suo più basso veicolo nel nel Mondo Fisico. Ispirano il linguaggio e dunque formano lo Spirito di Popolo delle Nazioni della Terra: la spiritualizzazione del linguaggio porta a comprendere il linguaggio ispirato dell’Arcangelo. Le Guide dell’Umanità nella Sesta Epoca Russo-Slava stanno Arcangeli e comunicheranno del Cristo con ispirazioni allo Spirito Vitale.


Nel ciclo dell’anno, è in questa periodo che le Tenebre Naturali sono all’apice: Arimane , il Principe di Questo Mondo, agisce dalla sfera terrestre con la vana speranza che ogni dicembre possa trionfare sul Sole Spirituale. Ma ogni anno è Michael che vince il Drago della Materia, facendo sì che il Sole Spirituale possa manifestarsi proprio nell’ora più buia. Arimane stesso, essendo rimasto indietro durante l’Antico Sole, ai oppone agli Arcangeli che allora erano umani. Arimane viene allora rappresentato come Satana, il Capro del Maligno, un aspetto del Capricorno. La Settima Epoca di Cultura, l’Americana, sarà l’Era del Capricorno, in cui si avrà la massima opposizione tra le Tenebre Naturali e la Luce Spirituale e che si concluderà con la Guerra di Tutti Contro Tutti.

27/28 dicembre – 4° Notte Santa – Aprile – Ariete
Purificare consapevolmente il corpo astrale: antipatia e simpatia vengono trasformate in Amore. Le passioni e le brame tacciono. La forza di Cristo penetra con la sua luce e la sua forza in ciò che è luciferico in noi. Mistero: il lavoro su noi stessi serve il benessere di tutti. L’arcangelo Uriel ci pone davanti ad uno specchio in cui vediamo noi stessi come siamo.


Commento

L’Arcangelo Uriel, colui che dispensa l’iniziazione, ci pone davanti al nostro doppio luciferico che risiede nel corpo astrale. Senza il riconoscimento dei nostri propri difetti non possiamo procedere nella purificazione del corpo astrale e dunque le passioni soggettive non si avvicineranno mai all’amore oggettivo con cui dobbiamo accostarci al Cristo. Oltre il piacere ed il dispiacere, vi è necessità (karma) o libertà (libero arbitrio), che l’iniziato riconosce e opera per conquistare. “Il Regno dei Cieli è preso a forza e i volenterosi se ne impadroniscono” (Matteo 11:12). L’egoismo di per sé esiste innegabilmente, l’unico modo per vincere l’egoismo luciferico è quello di estendere il limite dell’egoismo ad abbracciare in cerchie sempre più ampie il prossimo, fino a che, per espansione del suo stesso limite, non si trasmuta nel suo opposto, l’altruismo, la virtù che ritroveremo la notte del Cancro.

Uriel o Auriel significa “Luce di Dio”, gli Dei della Luce hanno un particolare legame con la fine di Marzo e l’inizio di Aprile. In questo periodo le divinità solari, come il persiano Mithras, risorgevano nelle forze vegetali primaverili. La Pasqua si colloca nello stesso periodo, così che lo Spirito Solare stesso risorge. Uriel è l’Iniziatore, colui che inizia il discepolo dell’esoterismo conducendolo alla Soglia del Mondo Spirituale. È nella grotta dell’interiorità che avviene tanto l’iniziazione, come nei Misteri di Mithras, che come nella nascita dell’anima paradisiaca del Gesù Nathanico. Platone impiega la metafora della grotta mostrando la differenza tra coloro che credono realtà il mondo delle ombre, la Maya del Mondo Fisico, e coloro che invece risalgono alla sorgente prima della Luce, le idee che abitano il mondo archetipale. Tale la differenza tra i profano e l’iniziato.


Lucifero, anch’egli è il Grande Iniziatore dell’umanità, ma deve essere compreso rettamente. Se Uriel ci pone davanti lo specchio nostri difetti, disvelando l’ombra luciferica, Lucifero ci ha aperto gli occhi solo per poter vivere a spese del nostro corpo astrale. È il Cristo che redime il Grande Iniziatore, sottraendo il dominio luciferico su quanto pronunciato negli Antichi Misteri, illuminandoli con i Nuovi Misteri dell’Antroposofia.


L’Ariete è il segno degli Inizi, così come Uriel dispensa l’iniziazione. Lo scopo iniziatico dell’Ariete è abbattere le limitazioni, continuamente espandere il limite della coscienza introducendo il nuovo. Tuttavia ciò deve essere commisurato alle reali capacità del candidato, che tanto verrà iniziato quando sarà in grado di sacrificare, “fare sacro”. La Virtù dell’Ariete è la Devozione che quando praticata porta al Sacrificio. Questa è l’Iniziazione dell’Ariete, “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati dal mondo”.


Adam Kadmon: Sagittario

Il Sagittario, in quanto Centauro, rappresenta la duplice natura umana, nella cui parte inferiore è ancora bestiale. L’infante gattona a quattro zampe, ma dovrà vincere la gravità per alzarsi su due gambe. Le forze animali, lunari, sono orizzontali; quelle umane, solare, sono verticali. Ogni uomo, nel corso della sua evoluzione individuale e collettiva, lotta costantemente per divenire se stesso, dovendo porre le forze lunari al servizio di quelle solari. Gli Archai o Principati traggono le loro forze dalla Regione del Sagittario, e sono i responsabili della formazione tanto del Tempo (Spiriti del Tempo), nel quale l’evoluzione si dispiega, quando della Personalità (Spiriti della Personalità). È la personalità umana che, esprimendo l’individualità spirituale, fa di noi umani, degli uomini, la cui stazione eretta è espressione della sua origine solare. Gli Elohim plasmano l’Io che permette all’uomo risalire al mondo spirituale, le Archai donano una personalità per relazionarsi col mondo fisico.


La freccia del Sagittario può essere scoccata solo quando l’uomo raggiunge definitivamente la posizione eretta. La freccia è il pensare che penetra nel mondo. Quando l’arco incocca la freccia, si curva, come l’animale sotto le forze lunari. Quando la freccia viene scoccata, il pensiero viene oggettivato e l’arco diventa diritto. Gli Archai furono umani nell’Antico Saturno, la cui attività di pensiero viene donata all’uomo come pensiero. La freccia è analogicamente la saetta, il fulmine che è lo stato della materia che gli Archai possono usare per manifestarsi. La freccia, come pensiero dell’Antico Saturno, diventa la volontà nel Futuro Vulcano, quando l’uomo stesso sarà un Archai.


Le cosce sono la parte del corpo umano che corrisponde al Sagittario, che uniscono la parte mediana del corpo con quella inferiore. rispetto Nell’Era del Sagittario, la Settima Epoca di Cultura Americana, saranno gli Archai a inviare impulsi all’uomo. Allora l’umanità nel suo insieme sarà divisa come un Centauro, avendo una razza egoistica, animale e lunare, ed una altruistica, umana e solare. Queste due razze umane condurranno alla Guerra di Tutti Contro Tutti, nella quale solo il Cristo, manifesto attraverso le Guide dell’Umanità Archai, potrà indicare la via. Tali guide prefigureranno l’Uomo-Spirito in intuizioni.

28/29 Dicembre – 5° Notte Santa – Maggio – Toro
Purificare consapevolmente il corpo del pensiero. Disciplinare il pensiero. Concentrazione sulle cose positive. Convertire le colombe nere del pensiero in colombe bianche, perché il nostro pensiero può essere paragonato a una colombaia, finché non viene consapevolmente condotto con disciplina. Dobbiamo chiudere questa colombaia davanti a pensieri negativi e strani. Mistero: La purificazione del Tempio attraverso Gesù–Cristo.


Commento

Il corpo del pensiero è l’anima razionale, anima che sorge per mediazione del corpo eterico. È responsabile del nostro pensiero, le cui rigidità vengono sciolte dall’esercizio della positività: il corvo della putrefazione nasconde la colomba della Buona Novella. Il Tempio del capo umano deve essere purificato da tutto ciò che le è estraneo. Il pensiero del cervello materiale è elettricità, luce decaduta che muore nella compressione della materia. Tuttavia questo non è il pensare che appartiene all’uomo, è solo il suo deteriore riflesso che caratterizza in particolare la caduta delle civiltà, dalla metà della Quarta Epoca di Cultura Greco-Romana fino alla nostra Quinta Epoca di Cultura Europea.


Il pensare dell’essere umano, in origine, è vivente, in quanto ha una sua matrice nel cervello eterico, a sua volta intessuto dall’etere cosmico dal quale è stato formato durante la discesa dell’anima umana in incarnazione. Mentre il pensiero materiale ragiona per opposizioni, dualisticamente, il pensare vivente è capace di riconoscere l’identità nella diversità, l’unità nella molteplicità, in armonico holos, il tutto. Ecco il pensiero olistico come prefigurazione di questo pensare che, acquisendo la percezione del Mondo Eterico, diviene di nuovo vivente. Se nella Quarta Epoca, specie nel popolo greco, persisteva una visione eterica atavica, che vedeva il mondo popolato di dei (Angeli) e semidei (esseri elementali), la nuova visione eterica sarà pienamente cosciente.


Il pensare vivente sarà in grado di redimere il materialismo dilagante nella cultura. Sarà l’uomo, con l’aiuto dell’Arcangelo Michael a vincere definitamente sul Drago Arimane. Dal rapporto tra Michael e l’uomo dipenderà la redenzione o meno di Arimane, che si concluderà solo nel fatidico tempo del 666, cioè la Sesta Metamorfosi della Futura Venere, nella 6a condizione di Vita e 6° Condizione di Forma. Michael è l’Arcangelo del Sole, “Volto di Dio”, ovvero condivide il suo Volto con il Cristo, la Seconda Persona del Figlio. Michael è l’araldo del pensare cosmico, intessuto nell’etere cosmico che connette in una matrice tutti gli esseri che abitano il Cosmo. Michael rispetta l’essere umano con le sue capacità, dunque non impone la sua presenza, non fa che attendere la venuta dell’uomo che voglia elevare nuovamente il suo pensare a vivente.


La Virtù del Toro è l’Equilibrio che quando praticata porta al Progresso. L’equilibrio in ogni dualismo, permette di sfuggire tanto a Lucifero quanto ad Arimane. L’incontro con Michael e dunque con il Cristo, avviene solo tra le due Colonne, Jakin e Boaz. In questo modo ciò che appare come fissità è in realtà un equilibrio dinamico che permette l’ascensione progressiva verso sfere sempre più elevate.


Adam Kadmon: Scorpione

Nell’Adam Kadmon si giunge alla Regione dello Scorpione a cui sono legati gli Elohim o Podestà o Exusiai, gli Spiriti dei Pianeti. Sono gli Spiriti della Forma che conferiscono identità a tutto ciò che esiste. Sull’Antico Saturno gli Elohim avevano in custodia tutto ciò che era stato elaborato da Gerarchie superiori. Ciò che i Troni inviano dal centro verso la periferia e, di converso, ciò che le Virtù inviano dalla periferia verso il centro, viene mediato dagli Spiriti della Forma. Sono i liberi creatori del Cosmo nella Metamorfosi della Terra attuale, alla quale hanno dato una forma conchiusa. Le forze dello Scorpione sono infatti forze che paralizzano. Gli Elohim sono intessuti della Luce creata dallo Spirito Vitale degli Arcangeli, tuttavia la loro essenza è nella Luce Spirituale del Sole Spirituale.


Tali forze sono anche le forze che concretizzano l’identità. Furono infatti gli Elohim a donare parte della loro sostanza per formare l’Io dell’uomo alla metà dell’Era Lemurica. Subito dopo l’umanità androgina, Adamo-Eva, venne separata in due sessi, uomo-Adamo e donna-Eva. Al contempo parte della forza riproduttiva venne interiorizzata strutturando il cervello nei due emisferi maschile e femminile. L’amore spirituale (Agape) e l’amore sensuale (Eros) sono entrambi espressioni degli Elohim, che tuttavia sono stati confusi a causa dell’intervento degli spiriti luciferici. La commistione di questi due aspetti secondo metodi occulti, sottomette l’Io, prematuramente penetrato nel Mondo Astrale, a Elohim luciferici, responsabili della differenziazione dell’uomo in razze. Tali pratiche oscurano l’autocoscienza. A metà dell’Era Atlantidea, nell’Era dello Scorpione, l’uomo acquisì le sostanze minerali nel suo corpo fisico, indurendosi e potendo porre piede sulle terraferma.


Il segno dello Scorpione diviene l’Aquila nel momento in cui sublima la sua natura egoistica. Lo Scorpione rifugge la luce, suicidandosi quando esposto ad essa senza possibilità di fuga, l’Aquila al contrario anela alle luce, potendo fissare il sole con i suoi occhi. Entrambe queste nature sono presenti nell’Io umano: consustanziale alla natura spirituale degli Elohim, tuttavia è confinato in un corpo con una forma individuale, dove confondendosi con la personalità, agisce in modo egoistico. L’Aquila è l’Io che riconosce coscientemente la sua natura spirituale, lo Scorpione invece è quell’Io che intrappolato nella personalità compie gesti egoistici. Nella Cacciata dal Paradiso Terrestre, l’Io non solo acquisì la libertà ma fu avvolto da un astrale luciferico che lo rese capace di attaccarsi alla natura transitoria ed illusoria delle cose.


Come la morte regna nel mondo dello Scorpione, la vita regna in quello dell’Aquila. Lo Scorpione uccide la vita spirituale per generare forme fisiche; l’Aquila è una forma fisica in cui è rinato la vita spirituale. Lo Scorpione uccide se stesso per essersi pentito di aver tradito, come Giuda Iscariota, mentre al polo opposto troviamo Giovanni-Lazzaro, resuscitato da Gesù Cristo stesso. Tra i due vi è Pietro, capace tanto di rinnegare il Cristo tre volte prima che del canto del gallo, che essere la pietra della Chiesa. Il canto del gallo è un riferimento al ritorno di Hermes-Mercurio, annunciatore del Sole, e dunque della saggezza di Lucifero redenta dal Cristo. La Chiesa di Pietro, la Chiesa Cattolica, vede Lucifero come il Male, identificato e commisto ad Arimane-Satana. Non comprendendo il ruolo ambivalente di Lucifero, ovvero del Buon Ladrone Dismas, redento sulla croce, la Chiesa di Pietro è destinata a dissolversi nella Chiesa della futura Era dell’Aquario, cioè la Chiesa di Giovanni. La Croce lascerà il posto alla Rosa+Croce. Christian Rosenkreutz , Giovanni reincarnato, infatti ricevette l’iniziazione dello Scorpione che gli permise di spiritualizzare il cristianesimo dell’epoca (1250) nel Rosicrucianesimo.

29/30 dicembre – 6° Notte Santa – Giugno – Gemelli
Ora seguono le tre Notti della Spada. La Notte di Pietro. Notte della Consacrazione della Spada. Ognuno di noi deve forgiare da sé la propria spada di discernimento. Ognuno di noi deve unire con accresciuta forza di volontà le due parti, l’Immortale, l’Eterno con il perituro, in modo da riconoscere la verità. Mistero: fondere il Figlio di Dio con il Figlio dell’Uomo – Unità!


Commento

Le tre Notti della Spada rappresentano l’Io umano: nel suo dualismo viene rappresentato nell’Apocalisse come una spada a doppio taglio che esce dalla bocca di un Figlio dell’Uomo del Primo Sigillo Apocalittico (corrispondente all’Antico Saturno). L’Io, come abbiamo visto, è sia il massimo male che il massimo bene, lo Scorpione-Aquila, su questa ambivalenza, Lucifero ha agito attraverso la sostanza astrale, facendo sì che l’Io si identificasse di volta in volta con il piacere o il dispiacere, e le sue transitorie sfumature. La prima notte ella Consacrazione della Spada rappresenta la fondazione della Chiesa su Pietro: “E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Matteo 16:18-19).


L’esoterista consacra la spada a doppio taglio del suo Io al Cristo, così che essa sia uno strumento per il discernimento del bene dal male, invece che la commistione del Bene e del Male. Ma Bene e Male devono essere rettamente intesi: il Male è l’identificazione con la realtà materiale che cristallizza l’io inferiore di natura astrale, la personalità, a scapito dell’individualità. Il Bene è invece la corretta relazione tra individualità e personalità, così che l’Io illumini l’astrale, appunto col discernimento delle contrastanti passioni che agitano l’astrale abitato da spiriti luciferici. La personalità è mortale fintanto che conchiusa in sé stessa sperimenta solo la realtà materiale illusoria ed effimera, la Maya, ritenendola la verità. L’individualità è immortale per sua nascita, ma può essere obliata dalla personalità, rimanendo del tutto passiva.


Il dualismo bene/male normalmente inteso non è l’influsso di Lucifero, identificato col bene, e di Arimane, identificato col male. Ma la Verità che rende liberi è nella giusta via di mezzo, il Cristo tra Lucifero e Arimane. Solo la sinergia di personalità ed individualità può permettere all’uomo di compiere la sua missione cosmica di essere spirituale incarnato in un corpo umano sulla Terra. Solo qui sulla Terra, con i patimenti dell’incarnazione, è possibile conoscere e vincere il segreto della Morte, imparando a discernere moralmente il Bene dal Male. In ciò, l’uomo è il gemello di se stesso. Il mito greco dei Dioscuri, nati dall’uovo di Leda, racconta di come uno fosse mortale, Castore, e l’altro immortale, Polluce. Castore era figlio del Re di Sparta, Tindaro, mentre Polluce era figlio di Zeus, sottoforma di Cigno. Castore muore ma Polluce, si sacrifica per donare l’immortalità ad entrambi divenendo, per mezzo di Zeus, eternati nella costellazione dei Gemelli.

Il Segno dei Gemelli è anche il segno dei due bambini Gesù, il Gesù del Vangelo di Luca e quello del Vangelo di Matteo: il Gesù Nathanico è l’anima paradisiaca di Adamo, quello Salomonico è Zarathustra reincarnato. Il Mistero dei Due Bambini Gesù, rappresenta la fusione dell’anima paradisiaca di Adamo con l’Io di Zarathustra, facendo confluire alla Presentazione al Tempio a 12 anni, i due Gesù in Gesù di Nazareth. Tale Mistero sublima poi ancora in un’ulteriore fusione, quella che porta da Gesù a Cristo: fu infatti questo gemello di se stesso, Gesù di Nazareth, il più alto iniziato, a ricevere il suo “gemello” divino, il Figlio, la Seconda Persona della Trinità, il Cristo al momento del Battesimo nel Giordano. Solo Gesù di Nazareth avrebbe potuto ospitare tale essere divino senza disintegrare i propri veicoli.


Il Figlio di Dio è ciò che nell’uomo è stato formato dalle Gerarchie prima del Mistero del Golgotha, i tre corpi con la loro evoluzione cosmica fisica, eterica ed astrale. Il Figlio dell’Uomo è ciò che attraverso l’Io-Cristo emerge quale triplice spirito eterno: Manas-Sé Spirituale, Buddhi-Spirito Vitale e Atma-Uomo Spirito. L’Unità è la stato che la Natura, nella sua differenziazione, governata dagli Dei Planetari e Zodiacali, può trovare nello Spirito del Sole, che illumina tutto e tutti con la stessa amorevole intensità. Così l’uomo scisso nella sua natura umana e bestiale, trova l’unità nello Spirito del Cristo.


La Virtù dei Gemelli è la Perseveranza che quando praticata porta alla Fiducia. L’instabilità del rapporto tra personalità mortale ed individualità eterna, innatale ed immortale, è possibile solo nella perseveranza. Tale costanza di intenti, la spada consacrata, permette di avere Fiducia, cioè avere Fede.


Adam Kadmon: Bilancia

Gli Spiriti del Movimento, i Dynameis o Virtù, ricevono le loro forze dalla Bilancia. Dalle loro forze scaturisce il movimento. Sono le Virtù che conferiscono dinamismo interno a tutto il Cosmo, il quale regge i suoi equilibri proprio sul movimento reciproco dei Pianeti nel sistema solare. Gli Spiriti del Movimento nell’Antica Luna misero in equilibrio Sole e Luna, i due luminari, così che venne a formarsi una bilancia cosmica. Sono i reggenti dell’Antica Luna, ma la loro azione si estende alla Terra, dove infatti la Bilancia viene in essere come strumento fatto dall’uomo, unico nello Zodiaco, che occupa una posizione centrale, dividendo la Vergine e lo Scorpione, dapprima adiacenti. Le chele dello Scorpione si sono tramutate nei piatti della Bilancia grazie all’azione delle Virtù.


L’equilibrio è dunque il movimento, non già la stasi. Nell’uomo il bacino permette di stare in piedi sulle due gambe e al contempo portare in giro, verso il destino, la parte superiore del corpo. Le Virtù collaborano con gli Spiriti della Volontà, i Troni, che conferiscono il movimento esterno dei pianeti. I Troni irraggiano dal centro verso la periferia, le Virtù dalla periferia verso il centro, così che portano alla dinamica della Terra, il movimento di interi continenti.  I Cherubini, o Spiriti dell’Armonia, coordinano il movimento interno e quello esterno nel tutto. È nelle Virtù che cominciamo a vedere la differenziazione nel Cosmo, un processo che si approfonda con gli Elohim e poi la Terza Gerarchia. La Prima Gerarchia e gli Spiriti della Saggezza, le Dominazioni, conferiscono al Cosmo omogeneità; mentre dagli Spiriti del Movimento in poi, il Cosmo diventa eterogeneo.


Infatti non è dall’uguale che può scaturire l’armonia, bensì dalla diversità. Quando la diversità si riconosce nella sua potenzialità, svolge la sua missione, e così compie il suo gesto euritmico nella coreografia cosmica. Sono gli Spiriti del Movimento che permettono che esista la Musica delle Sfere, in quanto irraggiano la possibilità che l’orchestra cosmica sia fatta da più strumenti musicali invece che da uno solo; mentre i Cherubini sono i direttori di questa orchestra. L’Armonia del Cosmo si riflette sulla Terra nei delicati equilibri dinamici degli ecosistemi: qui dove l’etere chimico regola gli equilibri dinamici. È anche l’etere del numero e del suono. L’ecologia, è la “scienza della casa”, la Terra, che diventerà una “ecosofia”, quando compenetrata dal rapporto tra lo Spirito del Cristo e Gaia, la Terra quale essere vivente.

30/31 Dicembre – 7° Notte Santa – Luglio – Cancro
Il Serpente all’Elsa della Spada. Saggezza. Dedicarsi a letture elevate. È la notte del Grande Comandamento. Mistero dell’attività: Chi governa la nostra anima? Chi è il Signore della nostra anima, l’autore delle nostre azioni? Noi abbiamo la libertà di rafforzare la buona volontà in noi.


Commento

Nella seconda Notte della Spada, le forze luciferiche del Serpente, le correnti della Luce Astrale devono essere convertite in Saggezza. Il Cercatore di Luce, l’esoterista, deve essere un Guerriero condotto da Michael a vincere Lucifero. Il Grande Arcano della Magia è l’immagine di Lucifero e insieme della Sofia, che per il profano sono commisti a tal punto che sono indistinguibili. Quando l’uomo diviene capace di distinguere Lucifero dalla Sofia, allora può compiere la Magia Bianca volta a liberare lo spirito dell’uomo. Ora il guerriero è un Mago.


La Sofia cade nella materia perché vuole trattenere qualcosa per sé del Pleroma, il ricordo del Padre Ineffabile prima della Manifestazione: così facendo genera il falso dio Yaldabaoth, colui che, colmo di superbia, si auto-elegge Creatore. Un falso dio che crea i Sette Arconti, angeli decaduti, che imprigionano le scintille di luce, le anime degli uomini. Il Cristo, fratello e sposo della Sofia, viene per redimere la sua condizione, donando al contempo la Gnosi agli uomini. Solo con la Gnosi, la conoscenza spirituale, è possibile trovare la chiave che apre le porte del carcere spirituale nel quale l’anima dell’uomo è caduta.


Quando l’uomo entra in contatto con la Gnosi, può liberare la sua scintilla dal dominio degli Arconti, ricongiungendosi alla Sofia, la Saggezza, liberando ogni sua parte dalla sua natura decaduta. Tuttavia non può farlo se non riconosce che la Gnosi è originata dal Cristo. L’Amore è il Grande Comandamento: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Giovanni 15:12). Quello di Giovanni è il Vangelo della Gnosi, così come la sua Chiesa. E sempre Giovanni, reincarnatosi in Christian Rosenkreutz, porta all’uomo la via di iniziazione Rosacroce, praticabile oggi, in cui il primo gradino è lo studio delle scienze naturali, della Natura, e dunque riconoscere che “tutto nella Natura è simbolo” come ebbe a dire Goethe. Dalla scienza naturale intesa nel suo senso vivente, la scienza goetheana, si giunge alla percezione interiore dei fenomeni naturali, al Mondo Eterico e da questo alla Soglia della Saggezza dell’Uomo, l’Anthropos-Sophia.

La Virtù del Cancro è l’Altruismo, cioè il contrario dell’egoismo luciferico, che quando praticata porta alla Purificazione, cioè la precondizione per la manifestazione della Sofia nel corpo astrale. Dal rapporto con l’Essere Antroposofia, l’esoterista comprende che “l’Amore non è che Saggezza rinata nell’Io” come ebbe a dire Steiner, dove la Saggezza, la Sofia, non è che il Lucifero redento, il futuro Spirito Santo o Paracleto, il Consolatore. Nell’Apocalisse, nel Quinto Sigillo, ciò appare con l’immagine della Donna Vestita di Sole che, col capo coronato di Stelle, schiaccia il capo del Serpente sotto la Luna, mentre dà alla luce il Figlio Sole. Ecco l’Anthropos-Sophia. La Sofia è gravida del Cristo. Nella costellazione del Cancro vi è un ammasso stellare noto col nome di Praesepe, qui vi è l’immagine della natività cosmica. Ed è nell’Era del Cancro, l’Antica Epoca Indiana che l’umanità nasce come essere propriamente fisico sulla Terra-Madre.


Adam Kadmon: Vergine

Sono gli Spiriti della Saggezza, i Kyriotetes o Dominazioni, ad essere legati alla Regione della Vergine. Le Dominazioni sono i reggenti dell’Antico Sole, tuttavia la loro azione si estende fino all’Antica Luna e per questo hanno per simbolo la Vergine, cioè il lato luminoso della Luna. Nell’uomo formano i visceri, la cui attività metabolica è in grado di sostenere tutto l’organismo, ricevendo ed elaborando il nutrimento.


La Divina Sofia ha qui il suo rapporto con lo spirito più elevato dell’uomo, l’Uomo-Spirito. Il metabolismo è infatti volontà interiorizzata. Nella sua immagine Apocalittica, il capo adornato di dodici Stelle indica l’attività delle Dominazioni dallo Zodiaco verso il centro della massa di calore dell’Antico Saturno. Il Sole nel grembo della Sofia indica l’attività delle Dominazioni quando donarono il germe del corpo eterico-vitale dell’essere umano durante l’Antico Sole. La Luna sotto i piedi della Sofia indica invece l’attività delle Dominazioni durante l’Antica Luna da cui formarono l’Argento, il cui potere specchiante simboleggia quanto la Luna sia stata purificata per riflettere in purezza i raggi del Sole.


Sofia ha una sua incorporazione terrena in Maria, la Madre del Gesù del Vangelo di Luca, colei che concepirà il Gesù Nathanico, anima paradisiaca di Adamo, concepito verginalmente in quanto frutto di un’unione sacra (ierogamia). La Sofia così incorporata era la metà dell’anima paradisiaca di Adamo, essendo l’anima paradisiaca di Eva, prima della tentazione. Ella in quanto Vergine, mai incarnata prima, venne ad unirsi all’altra Maria, l’anziana sposa del Vangelo di Matteo, al momento del Battesimo nel Giordano. Ecco che, come ringiovanita, Maria si trova ora ad essere Maria-Sofia, la nuova Iside-Sofia, Sposa e Vergine. Allora Maria diviene “Immacolata”, paragone della Virtù, in quanto compartecipe della Divina Saggezza, presente nell’eternità (l’Eterno Femminino di Goethe). Ella diviene la mediatrice tra l’uomo e la divinità del Figlio.

Quando le Dominazioni contemplarono il Sacrificio dei Troni compiuto nell’Antico Sole e offerto ai Cherubini, essi si donarono nella loro sostanza di Saggezza: è dalla contemplazione di questo sacrificio cosmico Maria trae la sua Virtù, che il Cristo compie in modo ancora più sublime al momento del Mistero del Golgotha.

31 Dicembre/1 Gennaio – 8° Notte Santa – Agosto – Leone
La Croce sull’Elsa della Spada. Sacrificio. La lingua, cinta con la spada della forza cristica, parla la verità senza ferire. È la notte che allontana il terrore. Mistero: il cavaliere, il combattente con la lancia della volontà e la spada della conoscenza. Il cane come simbolo di obbedienza. Dietro di lui la Morte e il Diavolo! Ad un certo grado di conoscenza, ogni mossa sbagliata porta rapidamente alla perdizione. La vittoria si ottiene grazie alla Pienezza di Dio e la fedeltà instancabile dinnanzi ai compiti del Leone.


Commento

Ora la Spada può trasformarsi, rivelando la sua vera essenza quando rovesciata: la Spada diviene Croce del Sacrificio. La lotta cosmica tra Lucifero e Arimane per l’anima dell’uomo viene vinta dal Mago-Guerriero, colui che destreggia tanto l’astrale che l’eterico, tanto la sfera celeste che quella materiale. Se prima la punta della spada era rivolta verso il cielo, dove si doveva vincere Lucifero, ora è rivolta verso la Terra, mettendo al suo giusto posto l’io inferiore astrale. La figura è quello del Cavaliere Mistico, il Templare che riunisce in sé tanto la Spada che la Croce. Ecco che la Parola torna ad essere potente, capace di farsi Spada dell’Io, la stessa del Primo Sigillo dell’Apocalisse “Nella destra teneva Sette Stelle, dalla bocca gli usciva una Spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al Sole quando splende in tutta la sua forza.” (Apocalisse 1:16).


Forse incuriosirà il cane menzionato improvvisamente quale simbolo di obbedienza, ma questa notte, essendo il passaggio tra la fine dell’essere dell’anno vecchio e l’inizio dell’essere del nuovo, si pone in relazione al Mistero dell’Alpha e dell’Omega, indicato nella Prima Notte. Questo Mistero è il Mistero del Tarot, in particolare nei Tarocchi di Marsiglia. Il Cavaliere Mistico, il Cavaliere di Spade (ultima Carta di Corte negli Arcani Minori), che cavalca un bianco destriero, diventa il Matto, (Arcano 0) che attraversa le varie metamorfosi nel corso degli Arcani Maggiori sospinto dal cane (Sirio), divenendo innanzi tutto il Mago o Bagatto (Arcano I°). Tale Mistero del Tarot, connesso con il Natale, è stato illustrato diverse volte da Rudolf Steiner: se nelle Notti Sante viene ricapitolato tutto il viaggio nello Zodiaco, è nel Tarot che le immagini del Libro della Vita di dispiegano, dall’Alpha all’Omega. Il Mago forma con la posizione del suo corpo una Aleph, o Alpha, mentre il Mondo, l’ultimo Arcano Maggiore (Arcano XXI°), forma una Omega.


Dietro il Matto che si sposta nella sequenza degli Arcani, fino alla Torre o Casa Dio (Arcano XVI°), si collocano la Morte (Arcano XIII°) e il Diavolo (Arcano XV°). La Morte è Arimane, il Cattivo Ladrone, mentre il Diavolo è Lucifero, il Buon Ladrone, l’Appeso (Arcano XII°), colui che è rovesciato come la Spada nella Croce è il novello Cristoforo. Ora che Lucifero ed Arimane sono in scacco, il fulmine divino colpisce la Torre, distruggendo tutto ciò che è ancora è impermanente e rivelando così Pienezza di Dio (la Stella Sirio, Arcano XVII°) la riconquistata coscienza edenica della Reintegrazione, con la fedeltà del Leone, la cui bocca è aperta dalla Forza (Arcano IX°), e che si ritrova aureolato nell’ultimo Arcano del Mondo. Entrambe la Stella e la Forza sono la Sofia. La Virtù del Leone è la Compassione, in cui risiede la vera Forza, che quando praticata porta alla Libertà, la realizzazione della missione di vita nel Mondo.


Il 31 dicembre a mezzanotte è il momento in cui lo Spirito del Tempo (Archai) dell’anno passato passa il testimone all’angelo dell’anno futuro, vi è un momento in cui si passa attraverso un non-tempo: quello è il momento in cui anelare alla connessione con l’Io Superiore, formulando un proposito creativo:

È particolarmente importante che ci impegniamo nella notte di Capodanno (San Silvestro). In questa notte rilasciamo lo Spirito di Popolo, per un momento, e quello che pensiamo sarà preso dalle Gerarchie Superiori e riportato (a noi durante il corso dell’anno) come forza di realizzazione.
– Rudolf Steiner


Adam Kadmon: Leone

Innanzi tutto è interessante notare che questa notte, insieme a quella di Natale (San Giovanni, 2° Notte Santa, 25/26 dicembre) sono le uniche in cui i segni zodiacali corrispondono tra la sequenza di Hahn e quella di Prokofieff. In un certo senso, potremmo vedere tale corrispondenza come il fatto che per giungere all’Era dell’Aquario, sia necessario penetrare nel Mistero Solare del Leone, lo stesso dell’Arcangelo Michael, assegnato al fuoco leonino, così come l’Evangelista Marco, colui che permise la conversione dei Misteri Egizi di Ormus nel cristianesimo.

Gli Spiriti della Volontà, i Troni, traggono le loro forze dalla Regione del Leone. Sono i reggenti dell’evoluzione dell’Antico Saturno. I Troni presero parte della loro sostanza di Uomo-Spirito, e formarono un “uovo di calore” che formò il germe del corpo fisico dei primi esseri umani. L’uomo dell’Antico Saturno era composto da uova di etere di calore, la loro individualizzazione e la loro riunione all’inizio, alla metà e alla fine dell’evoluzione saturnia è sempre determinato dall’azione dalla Regione del Leone.


Furono i Cherubini che accettarono questo “fare sacro”, ed il sacrificio fu l’impulso di tutta la successiva evoluzione solare e lunare. Nel corpo dell’uomo è dalla Regione del Leone che viene formato il Cuore, la coppa in grado di ospitare il Cristo. Gesù, il Messia, stesso era il Leone della Tribù di Giuda. Un chiarimento riguarda il cuore, e la sua formazione sull’Antico Saturno, a differenza della circolazione sanguigna, cominciata solo sull’Antico Sole, ed è dunque successiva al ruolo del cuore quale centro della circolazione. Il cuore nasce sull’Antico Saturno come organo di senso, cioè del senso del calore animico interiore. Il Coraggio scaturisce dalla Regione del Leone, di cui i Troni stessi sono intessuti: nella sostanza del loro sacrificio era contenuto il coraggio di tutto quanto ancora si sarebbe manifestato nell’evoluzione. I Troni sono dunque Spiriti del Coraggio, la cui sostanza effusa nel Cosmo ha originato il Mare di Coraggio.


Questa è infatti la notte che allontana il terrore nel coraggio di imbarcarsi nell’essere del nuovo anno. L’uomo trae coraggio dalla Regione del Leone, il cui atteggiamento  coraggioso, è il giusto atteggiamento verso le prove del destino (Karma). Tuttavia il coraggio della lotta è anche compassione (la Virtù del Leone). Tutte le estati, quando l’effusione del respiro della Terra è giunto al culmine, diminuisce l’irraggiamento solare ed aumenta il calore. La Canicola, è in congiunzione alla levatura eliaca di Sirio, la Stella del Cane, che si alza all’orizzonte, proprio nel segno del Leone (ecco un’altra sfaccettatura del legame tra il cane obbediente ed il Leone): tale calore onnipervadente è il ricordo dell’esplosione di coraggio dei Troni sull’Antico Saturno.

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