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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

Pentecoste: la Festa della Libertà


Iris Art

Prima che il Figlio potesse essere attivo, nell’Epoca Iperborea una parte del principio generale spirituale dovette venir separato e spinta in basso per seguire altre vie. Tale evento è espresso nel Serpente, il simbolo della conoscenza, il principio luciferico. Fu questa scintilla dello Spirito che rese possibile all’uomo di diventare un essere libero e lo rese capace di volere il bene per impulso proprio. Lo Spirito che discese sugli uomini a Pentecoste è affine allo Spirito che venne allora spinto in basso e che fu anche incarnato in Prometeo, lo stesso che riaccese la scintilla affinché il nostro Io decidesse di seguire lo Spirito, come poi seguirà il Figlio e ancora dopo il Padre. L’Uomo poteva sì darsi al male, ma d’altra parte solo a quel costo poteva venir ricondotto al mondo spirituale dal quale proviene. Questo è il nesso della Festa di Pentecoste con il principio luciferico. Di conseguenza la Festa della Pentecoste è anche la Festa di Prometeo e della libertà. – Rudolf Steiner, GA93, La Festa della Pentecoste ed il Sacrificio di Lucifero, Berlino, 5 giugno 1905

40 giorni dopo la Pasqua di Resurrezione Cristo Gesù ascende nell’atmosfera eterica della Terra insieme al respiro della Terra: per 10 giorni i discepoli si riuniscono, sentendo la mancanza di colui che li aveva illuminati da fuori. 40 è il numero che viene dalla moltiplicazione del numero 4, ovvero la quadruplicità degli elementi, dei corpi e delle parti di personalità, per il numero 10, ovvero i 10 principi che regolano l’esistenza cosmica nel suo insieme, le 10 Sephiroth, i frutti dell’Albero della Vita, emanazioni del divino che sono l’originario archetipo evolutivo dei 10 Comandamenti.

Il numero 4: 1. Fuoco – Io 2. Aria – corpo astrale 3. Acqua – corpo eterico 4. Terra – corpo fisico

Il numero 10: 1. Kether – La Corona 2. Chokmah – Saggezza 3. Binah – Intelligenza 4. Chesed – Grazia 5. Geburah – Forza 6. Tiphareth – Bellezza 7. Netzach – Vittoria 8. Hod – Splendore 9. Yesod – Fondamento 10. Malkuth – Il Regno


Quando è implicato il numero 40, si tratta di una “quarantena” ovvero della quadruplice purificazione degli elementi, dei corpi e delle parti di personalità. Noè, a causa del Diluvio Universale rimane 40 giorni e 40 notti nell’Arca, il tempo necessario per purificare la magia nera praticata dai Turani nell’Atlantide. Dopo altri 40 giorni, giunge di nuovo sulla terraferma. Mosè libera il popolo eletto dalla schiavitù in Egitto e girovaga per 40 anni nel deserto. Gesù Cristo medita per 40 giorni nel deserto dove vince le 3 Tentazioni di Lucifero e Ahriman, a differenza del popolo guidato da Mosè il quale soccombette a Lucifero sotto forma del Vitello d’Oro, rendendo così impossibile a Mosè la comunicazione dell’Albero della Vita in forma diretta e dovendone dare una forma negativa, i 10 Comandamenti.


10 giorni dopo, al 50esimo giorno, i 12 discepoli rimasto orfani del Maestro si riuniscono intorno Maria la quale era illuminata dalla Sofia, ed è per sua intermediazione, quale nuovo 13esimo al centro, che la cerchia dei 12 discepoli riceve il Battesimo di Fuoco, cosicché da ora in poi saranno conosciuti come i 12 Apostoli. Sono i 12 rappresentanti della nuova umanità che verrà, gli Uomini di Buona Volontà, sono coloro che portano la Buona Novella dell’Io al mondo. Il primo esempio tra loro è Giovanni Evangelista, colui che riceve in forma completa l’iniziazione nell’elemento del fuoco dell’Io. Sofia, l’Anima del Mondo, riceve il Consolatore promesso dal Cristo, il Paracleto o Lucifero rinato nel nuovo Spirito Santo che conferisce loro i 7 Doni: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Devozione.


La Scienza quale dono dello Spirito Santo è la possibilità di ricevere il “consolamento” della comprensione del principio Cristo in forma scientifico-spirituale data da Rudolf Steiner. Rudolf Steiner ha donato all'uomo un metodo che permette di resuscitare la nostra percezione della vita, dai più piccoli dettagli quotidiani ai più grandi misteri del cosmo. Tale dono era già stata anticipato nel consolamentum dei Catari, i quali conoscevano il Mistero della redenzione di Lucifero in Lucibel, la Stella del Mattino. Tuttavia tale dono giunge a piena maturazione solo nella scienza dello spirito è Scienza dello Spirito Santo. Come in Maria la Sofia, la Saggezza Cosmica, si manifesta nella Pentecoste, così la Scienza dello Spirito è la possibilità di manifestarsi della Sofia nell’uomo: quando gli uomini destano la propria coscienza dell’Io si rendono disponibili a divenire il corpo fisico della Sofia: tramiti dell’Antroposofia nel mondo. L’uomo e la saggezza formano così l’Essere Anthropos-Sophia.

Cristo non ha voluto solo agire nel mondo, ma ha voluto anche essere conosciuto, ha voluto anche essere compreso. Perciò fa parte della realtà cristiana che agli uomini venga inviato lo spirito ispiratore, lo Spirito Santo. La Pentecoste fa parte spiritualmente della Pasqua. Lo Spirito Santo non è altro che lo spirito luciferico risuscitato e ora assurto a più pura e maggior gloria, lo spirito della conoscenza autonoma, della conoscenza piena di saggezza. Il Cristo stesso profetizzò per gli uomini questo spirito, profetizzò che sarebbe apparso dopo di Lui; e noi dobbiamo proseguire in questo senso la sua azione. E che cos’è proseguire la sua azione? Cerchiamo di comprenderlo: è proprio la corrente universale della scienza dello spirito a proseguire la sua azione! Questa corrente è la saggezza dello spirito, è quella saggezza che solleva a piena coscienza ciò che altrimenti nel cristianesimo resterebbe incosciente. Il Cristo è preceduto dalla fiaccola di Lucifero risuscitato, di Lucifero convertito al bene. Egli è il portatore della luce; il Cristo è la luce. Come dice il suo nome, Lucifero è il portatore della luce. Appunto questo ha da essere il movimento scientifico-spirituale. E quei maestri che hanno compreso che il progresso dell’umanità dipende dalla comprensione del grande evento del Golgotha, sono uniti insieme dentro la grande loggia che guida l’umanità, come “Maestri di Saggezza e Armonia dei Sentimenti”. E come un tempo le lingue di fuoco discesero aleggiando sulla comunità, quasi come un vivo simbolo universale, così quello che il Cristo stesso denominò lo Spirito Santo, domina come luce sulla loggia dei dodici maestri. Il tredicesimo è la guida della loggia dei dodici. Sono loro, dunque, che fanno fluire sulla Terra per l’umanità, i contenuti di saggezza dello Spirito Santo. I contenuti di saggezza trasmessi dal movimento scientifico – spirituale al fine di comprendere il mondo e gli esseri spirituali condurrà, piano piano, l’umanità alla libera auto-cosciente comprensione del Cristo e dell’evento del Golgotha. E ne risulterà come conseguenza che qui, nel mondo fisico gli uomini progrediranno nel campo morale, nel campo dell’intelletto, nel campo della volontà. Mediante la vita sul piano fisico il mondo si spiritualizzerà sempre più. Essi porteranno nella vita soprasensibile i frutti conseguiti in questa vita sensibile; e sempre di nuovo, ad ogni nuova incarnazione, dalla vita soprasensibile li riporteranno qui e così sempre più la Terra diverrà espressione del suo spirito, espressione dello spirito del Cristo. – Rudolf Steiner, GA107, Antropologia Scientifico-Spirituale

Dove prima il Serpente tentando Eva ed Adamo nel Paradiso Terrestre disse “Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come dei, avendo la conoscenza del bene e del male” (Genesi 3:5) inducendo a mangiare del Frutto dell’Albero del Bene a del Male per imitare Dio “sarete come dei” – ora è tempo per il Cristo dire “Rispose loro Gesù Cristo: “Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?” (Giovanni 10:34). Il dio solare Cristo diventa uomo permettendo all’uomo di diventare egli stesso Dio nel Cristo. Il Cristo che già diede il karma come mezzo per la salvazione soggettiva, ora interviene nell’evoluzione per la salvazione oggettiva, compensano il karma del mondo.È nella Pentecoste che la tentazione di Lucifero, il dono di una pretesa libertà, diventa matura tanto che gli Uomini di Buona Volontà avranno in loro la saggezza del serpente e la purezza della colomba: “Siate astuti come serpenti e puri come colombe” (Matteo 10:16).


Ecco dunque che quando al Serpente del Paradiso Lucifero, vengono ridate le ali che gli sono state strappate nella Caduta, questo diviene la Colomba, il rinnovato Spirito Santo. Questo è anche il segreto alchemico per cui il serpente mercuriale, ovvero Lucifero, deve essere fissato nella sua volatilità non sull’Albero della Conoscenza dove diviene il tentatore, bensì sul’Albero della Vita, che è la Vera Croce dove il Cristo compie il Mistero del Golgotha, al contempo redimendo il Buon Ladrone, incorporazione di Lucifero: “Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso”. (Luca 23:41) per mezzo del Cristo Lucifero sarà ammesso di nuovo nel Paradiso, la sfera del Sole, e lì sarà in compagnia di suo fratello. In questo senso il Lucifero redento, Lucibel il Consolatore, permette ad ogni singolo uomo di ricevere la consolazione del Cristo in forma libera e dunque del tutto individuale.


L’Antica Luna è il Cosmo della Saggezza dello Spirito Santo, ovvero il Cosmo della Sofia. Come esiste un libero arbitrio individuale, proprio dell’anima dell’uomo, così esiste un libero arbitrio cosmico proprio dell’Anima del Mondo. Infatti quando nell’Era Lemurica Eva ed Adamo furono tentati da Lucifero vissero il riflesso di ciò che era accaduto tra le schede delle gerarchie angeliche nell’Antica Luna, nel momento in cui Lucifero con le sue schiere presero a lavorare egoisticamente sulla sostanza cosmica astrale sacrificata dalle Virtù. Ciò divise l’astrale del mondo, ovvero l’Anima del Mondo, in due: ciò significa che Sofia fu tentata da Lucifero ed una parte di essa rimase nei mondi spirituali come Celeste Sofia, mentre l’altra parte cadde divenendo la Sofia Acamoth, la quale rimane ed incantata nella Natura creata perse il contatto col Padre ineffabile, al contempo desiderandolo nostalgicamente: di questo tratta il mito gnostico della Caduta della Sofia. Nel momento in cui a Pentecoste il Lucifero redento compare nella Cerchia dei 12 con al centro Maria Sofia, Sofia che è l’Anima del Mondo riceve il suo libero arbitrio, redento dal suo sposo, lo spirito solare del Cristo. Avviene così una nuova unione della corrente lunare e solare dell’evoluzione cosmica. Come la redenzione di Lucifero in noi ci permette di conquistare il libero arbitrio soggettivo, così la redenzione di Lucifero da parte del Cristo nel Buon Ladrone permette di trasformare il karma della Caduta di Lucifero nell’Antica Luna in un libero arbitrio cosmico. Il Cristo che agisce nell’Eterno Presente redime infatti anche la Caduta dell’Antica Luna e con essa la corrente del karma oggettivo, il karma lunare cosmico. Il cosmo dell’antica Saggezza, l’Antica Luna, ora può diventare il cosmo dell’Amore, il Futuro Giove.


La Pentecoste è la realizzazione sul palcoscenico della storia dell’immagine cosmica che si manifestava nel segreto iniziatico nei templi sotterranei dei Misteri Mithras, dove il dio della luce tagliava la gola al toro cosmico liberando così le forze di rigenerazione del cosmo: veniva così sancita la fine dell’Era del Toro, la terza epoca di cultura Egizio-Caldaica e veniva inaugurata l’Era dell’Ariete, dell’Agnello di Dio, ovvero la quarta epoca di cultura Greco-Romana. Le forze del sangue dell’anima di gruppo e della Fratellanza del Sangue rappresentata dal Toro, veniva meno per venir rinnovato nel fuoco dell’Io e la Fratellanza dello Spirito.


È per mezzo della Pentecoste che si passa dal battesimo con l’Acqua dell’Antico Testamento, al battesimo col Fuoco del Nuovo Testamento. Lo Spirito del Fuoco, portatore della Libertà è ora unito all’anima degli Apostoli. Lucifero, da quando si stacca dell’evoluzione cosmica nell’Antica Luna, reggente diviene il detentore dell’antica saggezza cosmica, essendo l’Antica Luna il Cosmo di Saggezza, avendola sottratta allo Spirito Santo. Come Lucifero sviò il popolo eletto deserto nella sua forma retrograda come idolo, il Vitello d’Oro, ora Lucifero compare come mediatore del Cristo, ovvero come il Mercurio che porta le forze del Sole entro di sé. Si tratta dunque della prima manifestazione del Lucifero redento, quel sublime spirito di Venere che si presenta per la prima volta dopo la Caduta quale l’ispiratore della libertà coniugata all’amore di suo fratello, il sublime spirito del Sole, il Cristo.


Nella Pentecoste il Sole splende nel Segno del Toro (nello Zodiaco Siderale va dal 14 maggio al 15 giugno), la Parola Cosmica che si esprime nelle forze creative. Il Toro è anche il segno di Lucifero: il Toro, quale animale del torace, col suo processo digestivo rappresenta un mondo astrale conchiuso in se stesso, questa sovrabbondanza di forze vitali si manifesta inoltre nella sessualità del Toro e dunque nella brama sensuale luciferica. Quello che ancora compare nello Zodiaco sotto forma dell’animale del toro, un giorno verrà trasfigurato nell’immagine dell’uccello. Gli uccelli sono infatti simbolo dell’astralità libera dalla sensualità: quello che nel toro si manifesta come astralità chiusa in se stessa, viene liberata nell’immagine dell’uccello che si libra nel cielo: la forte gabbia toracica del toro che imbriglia la brama di vita, metamorfosa nella carena degli uccelli che libera la vita nel cosmo. Ecco l’immagine della colomba: come su Cristo si era manifestato lo Spirito Santo sotto forma di Colomba, ora si manifestano le lingue di fuoco sui 12 apostoli, così che nel futuro il Segno del Toro verrà trasmutato nel Segno della Colomba.

Come si può collegare la festa di Natale al corpo eterico e la Pasqua al corpo astrale, cosi si può associare l'io alla Pentecoste come alla festa che ci rappresenta l'immortalità del nostro io, che è come un contrassegno del mondo imperituro del nostro io e allo stesso tempo un'indicazione che noi uomini non viviamo soltanto nel complessivo mondo naturale, non passiamo semplicemente attraverso la morte, ma siamo essere individuali immortali che rinascono. Come mirabilmente viene espresso tutto questo sviluppando sempre di più le idee relative a Natale, Pasqua e Pentecoste! La festa di Natale è in diretta connessione con gli eventi terrestri, nel periodo in cui è celebrata: cade infatti al solstizio d'inverno, quando cioè la terra è avvolta dalla più profondo oscurità. In un certo senso con il Natale si segue l'esistenza della terra con sue leggi: quando le notti sono più lunghe e i giorni più corti, quando la terra è gelata, ci si ritira in se stessi per collegarsi alla spiritualità che vive in essa. E' per cosi dire una festa legata allo spirito della terra. Con il Natale ci viene di continuo ricordato che come esseri terreni siamo parte della terra, che lo spirito dovette discendere dalle altezze del cosmo per assumere figura terrena ed essere figlio della terra tra figli della terra. Del tutto diversa è la festa della Pasqua! Sappiamo che è legata al rapporto fra Sole e Luna. Cade la prima domenica dopo il plenilunio di primavera, quello che segue il 21 marzo. In base al rapporto del Sole con la Luna, fissiamo la data della Pasqua. Vediamo cosi in quale mirabile modo la festa del Natale sia collegata all'elemento terrestre e quella della Pasqua all'elemento cosmico. A Natale ci ricordiamo di quel che è più sacro sulla terra, a Pasqua di quel che è più sacro nel cielo. Il pensiero della Pentecoste cristiana si collega a ciò che, si vorrebbe dire, va oltre le stelle; si collega al fuoco cosmico dello spirito universale che si individualizza e scende sugli apostoli come lingue infuocate, al fuoco che non è né solo celeste né solo terrestre, né cosmico né tellurico, al fuoco che tutto compenetra e allo stesso tempo si individualizza e va verso ogni singolo uomo! La festa di Pentecoste è connessa all'intero cosmo. Come il Natale lo è alla terra, la Pasqua al mondo delle stelle, cosi la Pentecoste si riallaccia direttamente agli uomini per le scintille di vita spirituale che essi ricevono da tutti mondi. Vediamo in un certo qual modo quel che è stato dato all'umanità in generale poiché l'uomo-Dio discende sulla terra predisponendo per ognuno le lingue di fuoco della Pentecoste. Vediamo allora rappresentato nelle lingue di fuoco quel che esiste nell'uomo, nel cosmo e nelle stelle. Chi è alla ricerca dello spirito trova nella Pentecoste un contenuto davvero profondo e l'esortazione a proseguire sempre in quella ricerca. Mi sembra oggi necessario prendere sul serio questi pensieri sulle feste, più di quanto non si facesse in altri tempi. Il modo in cui riusciremo a uscire dai dolorosi e rattristanti eventi di oggi dipenderà infatti molto da come potranno venir considerati questi pensieri. Si avverte già in determinati ambienti che le anime hanno bisogno di lavorare per liberarsi. Dovrei dire che si dovrebbe condividere in misura maggiore, cosa che è insita nella Scienza dello Spirito, questa necessità di oggi; si può proprio parlare di necessità di animare di nuovo ovunque la vita spirituale per riuscire a sfuggire al materialismo. Si può sfuggirgli soltanto se esiste la buona volontà di accendere in sé il mondo spirituale, di celebrare la Pentecoste in un modo davvero interiore e di prenderla sul serio. – Rudolf Steiner, La Pentecoste come testimonianza d’immortalità del nostro Io, Berlino, 6 giugno 1916
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